“Cosenza. Nomine senza concorso all’Azienda Ospedaliera: appello per il rispetto della legge e dei diritti”

Egregio Direttore,

scrivo per segnalare una situazione che desta forte preoccupazione all’interno dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, dove numerosi incarichi di Direttore di Unità Operativa Complessa (UOC) sono stati conferiti senza concorso pubblico, in apparente violazione delle normative nazionali che regolano l’accesso ai ruoli dirigenziali del Servizio Sanitario Nazionale.

Tra i reparti interessati: Laboratorio Analisi, Nefrologia, Otorinolaringoiatria, Ostetricia e Ginecologia, Oncologia, Anatomia Patologica, Chirurgia Toracica, e altri sembrerebbero in itinere. Fanno eccezione solo i direttori di Ematologia e Chirurgia, i cui incarichi risultano conferiti a seguito di regolare procedura selettiva.

È bene chiarire che la legge prevede come regola generale il conferimento degli incarichi dirigenziali tramite concorso pubblico. In particolare, il D.Lgs. 502/1992, art. 15-ter stabilisce che gli incarichi di direzione di struttura complessa debbano essere attribuiti mediante procedura selettiva pubblica, per titoli e colloquio, nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità e pubblicità.

Eccezioni consentite dalla legge:

  1. Incarichi ad interim, nei casi di vacanza temporanea del posto, con nomina provvisoria di un dirigente già in servizio.
  2. Mobilità tra aziende, nei limiti e secondo i criteri previsti dalla normativa.
  3. Incarichi a tempo determinato per comprovata specializzazione professionale, conferibili ai sensi dell’art. 15-septies del D.Lgs. 502/1992, che consente il conferimento di incarichi dirigenziali senza concorso solo in via eccezionale e temporanea, “per lo svolgimento di funzioni di particolare rilevanza strategica” e previa motivazione dettagliata da parte del Direttore Generale. Anche in questo caso, però, l’incarico non può avere natura definitiva e deve rispettare i criteri di trasparenza, adeguata pubblicità e motivazione.

In nessun caso, un semplice protocollo d’intesa con l’Università può legittimare una nomina definitiva senza procedura comparativa, come peraltro ribadito dalla giurisprudenza amministrativa e dalle stesse linee guida regionali.

Invito quindi i professionisti esclusi da queste selezioni a valutare l’opportunità di adire le vie legali – TAR, Corte dei Conti, ANAC – per tutelare i propri diritti e contribuire al ripristino della legalità.

La tutela della trasparenza e del merito è un dovere non solo normativo, ma anche etico, per chi opera nella sanità pubblica e ha a cuore l’interesse dei cittadini.

Lettera firmata