VALDITARA E LA BEATA IGNORANZA DEGLI STUDENTI CALABRESI
di Santo Gioffrè
Mentre questo elegante signore, l’attempato Ministro del merito e della istruzione, segregata, Valditara, con la sua bella spilla dorata, brillante in alto petto, dove Alberto di Giussano sta a dirci che la sottomissione della Calabria è completa, scorrazzava, accolto da bande e cori di studenti festosi, stil ancien regime, a Palmi e a San Luca, paese 3 volte sciolto in tutto, persino dove barlume cultural stava, contemporaneamente, la sabauda Fondazione Agnelli, pronunciava condanna a morte intorno alla formazione dei saperi e dell’apprendimento dei processi culturali da parte degli studenti Calabresi.
E cosa dice la Fondazione amica di Valditara, mentre il ministro era in Calabria a pronunciare la solita, paternalistica, coloniale, minestra? Nulla! Semplicemente che gli studenti Calabresi, per il 60%, non sanno nè leggere, nè scrivere in italiano, avendo scarse competenze nell’apprendimento, nè sanno fare calcoli, essendo arretrati di più anni rispetto agli studenti del Nord, che i calcoli matematici li sanno fare. Eccome se li sanno fare! Agnelli/fondazione, buonanima, ci dice, in fondo, quello che sempre ha detto: siete, solo, braccia. Utili a produrre ricchezza al Nord e una massa di cazzoni.
Siamo ritornati agli anni a cavallo dell’Unità d’Italia dove, solo, il 5% del Calabresi sapeva leggere e scrivere. Ora, perchè è stato costruito, finanziato, mantenuto e protetto questo divario istruttivo tra Nord e Sud? Dovrebbe, per primo, dircelo Valditara e, poi, il suo conterraneo lumbard, Salvini, che era, contemporaneamente, a Reggio Cal. a vendere trave per il Ponte e a non spiegare cosa volesse dire Prestipino in quell’intercettazione in cui parlava di ‘Ndrangheta e Ponte, opera inutile, così sacra alla Confindustria meloniana e alle multinazionali delle costruzioni, con ritorni pari a zero per i Calabresi. D’altronde, i ragazzi Calabresi, scarsi e arretrati di anni in matematica, che conti dovrebbero fare? I conti, per loro, li fanno i grandi gruppi economici, capitalistici e della sanità privata che hanno trasformato la Calabria in un bancomat. Che caz… di conti devono fare se qui, ormai, ci hanno ridotti ad essere, solo, un mercato di consumo, spogliati da ogni anima e ansia di futuro? E perchè far apprendere, agli Studenti Calabresi, la lingua italiana? Se non capiscono è meglio. L’ignoranza è potere, in Calabria, con grande gioia di chi sta al governo della Regione.









