“BOOM” DEL TURISMO MA LA CALABRIA NON CRESCE. OCCHIUTO SFIDUCIA LA SANTANCHE’?
di Pino Tassi
In Calabria è successo un fatto strano. Nello stesso giorno abbiamo avuto due dati in netto contrasto tra di loro. Il primo dato viene dalla Svimez. Nel rapporto sul Pil delle Regioni esce fuori per il 2024 che il Sud cresce dell’1% mentre al Centro Nord ci si ferma allo 0,6. Dunque, il Sud cresce più del Nord. L’andamento del 2024 conferma la tendenza del 2023 quando la differenza del Pil tra le due aree era sopra l’1%.
Bel dato, direte voi, che conferma l’azione e le iniziative positive delle singole regioni in questi anni. Mica tanto, però. Se si va a leggere il dato, sempre la Svimez ci dice che la Sicilia aumenta dell’1,5%, seguita dalla Campania con l’1,3%, poi abbiamo l’Abruzzo con l’1%, seguono la Basilicata e la Sardegna con lo 0,8%, la Puglia cresce dello 0,6 %. In fondo alla graduatoria si collocano la Calabria e il Molise. Il Molise addirittura perde l’0,9%, mentre la Calabria a sua volta perde l’0,2%.
Le previsioni per il biennio 2025-2026, sempre in base ad un rapporto Smimez, ci dicono che fra le regioni a minore crescita “vi sono l’Umbria fra quelle del Centro, oltre a Calabria e Sicilia al Sud”. Naturalmente su questo dato non si è avuto nessun commento da parte della Regione Calabria, da Confindustria e associazioni di categoria di ogni tipo. Nella stessa giornata la Regione Calabria in una conferenza stampa con la presenza del presidente Roberto Occhiuto, dell’assessore Giovanni Calabrese e del nuovo Direttore Generale del turismo Raffaele Rio ci comunicano con tanto di dati al seguito che nel primo quadrimestre (gennaio/ aprile) del 2025 la Calabria ha registrato un BOOM turistico senza precedenti. Con grande entusiasmo ci hanno comunicato: “Nei primi quattro mesi del 2025, la Calabria conquista la vetta tra le regioni italiane con il suo miglior dato turistico degli ultimi cinque anni. Le presenze toccano quota 464.240, in crescita del 10,1%, e gli arrivi salgono a 224.292, con un incremento del 10,4% rispetto allo stesso periodo del 2024”.
Ora, prima di entrare nel merito ed esaminare i dati, non posso non esprimere, avendolo chiesto per anni, il mio apprezzamento sul metodo di lavoro intrapreso con l’arrivo del Dott. Rio. Finalmente spuntano i dati numerici su cui fare analisi e contro analisi. Finora per tutti gli anni già trascorsi abbiamo avuto sempre previsioni approssimative fatte su dichiarazioni estemporanee di questo o quel presunto esperto senza alcun supporto numerico. Ora la Regione Calabria ci fornisce i dati del primo quadrimestre del 2025 facendo il paragone con i dati del 2024.
Bene, però è troppo se si chiede di avere i dati della stagione turistica 2024? Finora, salvo che non mi sia distratto, non sappiamo nulla dell’andamento turistico 2024. Siamo fermi ai dati forniti dall’Istat per il 2023 e non erano proprio positivi, visto che eravamo una delle poche regioni a non aver recuperato il gap negativo rispetto agli anni pre covid. Una volta i dati venivano presentati alla Bit di Milano con il rapporto sul turismo sviluppato dal prof Becheri in collaborazione con l’Osservatorio sul turismo. Bene o male era una base di discussione, più male che bene a volte per le analisi un po’ a fotocopia tra le varie regioni. Credo che sarebbe opportuno conoscere i dati 2024 senza aspettare i dati ISTAT. Altrimenti di che parliamo?
La seconda considerazione preliminare di carattere generale è che nel presentare i dati viene fatto un confronto con i dati nazionali dello stesso periodo: “Una performance che spicca ancor di più se confrontata con l’andamento negativo a livello nazionale, dove si registra una flessione degli arrivi del 7,2% e delle presenze del 3,2%. La Calabria si presenta così come una delle poche destinazioni in netta controtendenza, capace di attrarre visitatori in una fase in cui il turismo italiano frena”. E a questo punto una domanda sorge spontanea: ma è una critica alla Santanchè e al governo Meloni?
Ora, sarebbe interessante sapere se siamo di fronte ad una critica politica verso la ministra Daniela Santanchè da parte del presidente Roberto Occhiuto, che è pure vicesegretario nazionale di Forza Italia e dell’assessore Giovanni Calabrese, che se non sbaglio è in quota Fratelli d’Italia. Francamente l’analisi sembra essere quasi una sfiducia, una richiesta di dimissioni della Santanchè da ministra del Turismo per incapacità direzionale. Ora si tratterà di capire come conciliare questo grande entusiasmo con i dati Svimez che ci danno un Pil in perdita e quindi l’eventuale effetto positivo proveniente dal turismo non crea benefici generali… Ma ci fermiamo qui, per ora. Presto entreremo nel merito dei dati.
1 – (continua)









