Calabria fra “Trame” e “fuoco amico”. La disarmante doppia morale del viceministro Sisto

La notizia del “fuoco amico” che si è abbattuto su Occhiuto e l’ha ridotto in mutande davanti a tutta l’Italia serpeggiava già da diversi giorni ma ancora non era esplosa in tutta la sua disarmante gravità. Ormai da tempo abbiamo avuto la conferma che dietro la fuga di notizie che ha scaraventato Occhiuto nel tritacarne mediatico c’è lo studio legale di cui è titolare addirittura il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, peraltro dello stesso partito di Occhiuto (Forza Italia), il cui rampollo di nome Roberto Eustachio è legale difensore di uno degli indagati ovvero Ernesto Ferraro, colui che ha tradito Occhiuto per rendersi funzionale al disegno della sua “eliminazione politica”.

OCCHIUTO, IL TRADITORE E’ FERRARO E DIETRO DI LUI C’E’ IL FUOCO AMICO (https://www.iacchite.blog/calabria-corrotta-occhiuto-il-traditore-e-ferraro-e-dietro-di-lui-ce-il-fuoco-amico-protagonisti-e-retroscena/)

Per ironia della sorte, il 20 giugno scorso a Lamezia al Festival Trame tra gli ospiti c’era proprio Francesco Paolo Sisto, il quale sa benissimo quello che fa… il figlio e sa benissimo che nel centrodestra è partita l’operazione – a braccetto con la procura di Catanzaro – per togliere di mezzo Occhiuto ma si è distinto per una incredibile polemica con il segretario dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) Rocco Maruotti dalla quale – conoscendo i fatti – si evince soltanto quanto sia meschina e squallida la sua doppia morale.

Sisto, rispondendo ad una domanda, ha pesantemente attaccato la magistratura: “Il Parlamento è eletto dagli italiani mentre voi magistrati avete vinto un concorso. […], la magistratura è un ordine ed è soggetto soltanto alla legge. Non vi potete sovrapporre alla legge dicendo che i giudici sono eletti come il Governo”.

Il viceministro ha poi rincarato la dose affermando ““Dire che la magistratura ha piu consenso del governo mi preoccupa e mi dà l’idea dello spirito e del clima che si respira. Se la magistratura pensa di essere eletta come i membri del Parlamento dico che l’ANM é un oppositore del governo a tutti gli effetti. Fate opposizione assieme al Pd e alla Schlein”.

Qualcuno, leggendo queste parole uscite direttamente dalla bocca di Sisto, sarebbe portato a credere di trovarsi davanti ad un irriducibile “nemico” dei magistrati e invece i fatti dimostrano che lo stesso Sisto è protagonista, col suo studio legale, di imboscate mascherate ai suoi stessi compagni di partito per portare a termine disegni politici con la collaborazione determinante della… magistratura. Insomma, tutto e il contrario di tutto.

Ma non sono pochi quelli che hanno “colorito” la manovra e non sono mancati nel corso del tragicomico intervento del prode Sisto, risate più o meno di gusto rispetto alla sua patetica doppia morale che, detto per inciso, non ha incantato nessuno.

La catena di comando alla base dell’operazione contro Occhiuto non può che essere politica. “Fuoco amico”: così ormai dal 13 giugno scorso abbiamo sintetizzato il tutto, perché la spiegazione risiede in qualche meccanismo che si è aperto nella coalizione di centrodestra per gli equilibri di forza nella gestione della Regione, con inevitabili ripercussioni sull’annuncio della ricandidatura di Occhiuto, tra l’altro “salutata” con estrema freddezza dagli alleati di Forza Italia e dallo stesso partito azzurro. A meno che qualcuno non pensi che il procuratore Curcio e il suo grande amico ex procuratore Gratteri siano “toghe rosse”... Ma basta guardarli in faccia e ricordare qualcosa del loro passato per convincersi dell’esatto contrario. Curcio, poi, è addirittura tra i “carnefici” di De Magistris e parava il culo alla destra mentre Gratteri ha “purgato” fino all’eliminazione politica l’ex comunista poi dirigente e presidente di regione Pd Mario Oliverio e non ha mai toccato con… un dito i destrorsi, anzi nei sette anni di soggiorno a Catanzaro la destra ha vinto due elezioni regionali di fila.

Passando alle certezze, tutti hanno capito che l’inchiesta non si ferma certo a Occhiuto. E’ evidente che siamo davanti a una rete di potere che riguarda il cerchio magico del parassita governatore e che la procura di Catanzaro è passata alle “cose formali” e quindi ai fatti. La Regione Calabria è un verminaio e non ha più – finalmente! – nessuna credibilità. Occhiuto può fare tutti i video che vuole, sempre più patetici e imbarazzanti, ma la certezza è che qualcuno molto vicino a lui finalmente abbia deciso di levarcelo di mezzo. E oggi iniziamo anche a conoscere nomi, cognomi, indirizzi, chiacchiere e doppia morale di coloro che hanno sancito la fine della sua avventura fallimentare in Calabria.