Mo’ non è che dobbiamo parlare per forza male di tutto, specie di Occhiuto e della sua giunta, come ci fa notare qualcuno, anche quando non serve. Iacchite’ è una testata democratica.
Raccogliamo l’invito di alcuni nostri lettori, che ci chiedono di mettere in risalto anche il bello, il positivo, il buono, o quantomeno i tentativi per arrivarci. E devo dire che il progetto lanciato dall’assessore Succurro di costruire all’interno della città vecchia un “albergo diffuso” è una buona idea che va nella giusta direzione.
Ma che cos’è un albergo diffuso? Questa la definizione di Wikipedia: “è un’impresa ricettiva alberghiera situata in un unico centro abitato, formata da più stabili vicini fra loro, con gestione unitaria e in grado di fornire servizi di standard alberghiero a tutti gli ospiti”.
Una forma di accoglienza già sperimentata in altre città con riscontri positivi. L’idea di “trasformare” abitazioni in luoghi di accoglienza turistica e non solo, ben si sposa con il nostro centro storico. Questa potrebbe essere anche l’occasione per iniziare a dirottare un po’ di affidamenti diretti per lavori, non certo “definitivi”, ma quantomeno attagnanti rispetto ad atavici problemi strutturali, su Cosenza vecchia.
Tappare buche, aggiustare le stradine nei vicoli, sistemare l’illuminazione, mettere in sicurezza qualche edificio pericolante, stippare i tombini, organizzare una giornaliera manutenzione di tutto quello che si può fare utilizzando le risorse comunali a disposizione. Come faceva l’assessore De Cicco.
Impiegava le cooperative e le molte maestranze presenti nei loro organici in maniera razionale e conclusa. Limitando così la spesa del Comune al solo acquisto del materiale. Una cosa che si può fare.
Non risolve, ma per lo meno restituisce un minimo di dignità al borgo antico e alla gente che ci abita. In attesa ovviamente di intervenire in maniera definitiva.
E’ chiaro che l’ operazione “Albergo Diffuso” prevede una prima mappatura degli “spazi” disponibili per questa iniziativa. A cominciare dalle proprietà comunali. Come è chiaro che servirà un minimo di investimento. Che speriamo arrivi anche dal privato.
La cosa che mi piace di più in questo progetto è l’idea che si possono coinvolgere gli abitanti della città antica. Che magari hanno e possono organizzare uno spazio funzionale proprio alla realizzazione dell’albergo diffuso. Ma anche l’opportunità che potrebbe derivarne dalla presenza di “turisti”: potrebbe essere l’occasione giusta per riaprire antiche o nuove attività commerciale. Che potrebbero anche lavorare se si garantisce un flusso continuo di visitatori.
Insieme a qualche servizio in più da parte del Comune. Ho usato il condizionale in questo ultimo periodo perché è questa la nota dolente. Chi mai dovrebbe venire a Cosenza a soggiornare un settimana nel centro storico? Bisogna agganciarsi ai Tour Operator, e convincerli a fare sosta anche a Cosenza, non per un mordi e fuggi come è stato fino adesso, per qualche mese all’anno, allettandoli con servizi e programmi ben strutturati e di qualità. Il tutto a prezzi concorrenziali. Il materiale da visitare c’è, le professionalità pure, le idee non mancano, non resta altro da fare che mettersi a lavorare.
Un progetto che noi di Iacchite’ sosterremo, perché noi, come tutti voi, checchè se ne dica, vogliamo bene a Cusenza.
GdD