I media di regime, con precisione quasi chirurgica, a meno di 24 ore dalla manifestazione di protesta dei tifosi prevista per domani sera, stanno facendo girare la “clamorosa” notizia della cessione del Cosenza da Guarascio all’imprenditore Oliva, del quale si era già parlato nelle settimane scorse, prima dell’ufficializzazione dell’iscrizione del club al prossimo campionato di Serie C. Guarascio resterebbe in società con una quota minoritaria. Circolano addirittura già i nomi del vecchio/nuovo allenatore (Bisoli) e del nuovo direttore sportivo (Faggiano). Fin qui le notizie, anzi le veline ufficiali.
Cosa dire? Con molta sincerità e schiettezza, come sempre, noi invece annunciamo che non ci crediamo neanche un po’. O meglio: crediamo che la società passi realmente a questo Oliva ma solo come “prestanome”, perché in realtà il Cosenza resta saldamente in mano a Gargamella, che potrà agevolmente rastrellare gli ultimi soldi prima di ritornarsene nelle fogne dalle quali è venuto. Al di là del bilancio fasullo presentato alla Covisoc con versamenti di 11 milioni (?!?) abilmente camuffati con pseudo atti notarili ma “senza sordi” e con crediti farlocchi di 8 milioni, la società è sull’orlo del baratro e con una quindicina di contratti che le pendono sulla testa come… spade di Damocle. Ma restare in sella significa incassare diversi milioni tra “paracadute”, minutaggio giovani e diritti tv, ragion per cui la parola d’ordine è: resistere finché è possibile anche “travestiti” da “Oliva”. Il nostro umile invito alla tifoseria è quello di non abboccare e di continuare a lasciarlo solo come un cane perché davvero nessuno deve pensare che abbiamo l’anello al naso. Tutto il resto sono chiacchiere, le solite.









