Lettere a Iacchite’: “Caro procuratore, vuole fare chiarezza sull’ASP?”

Caro procuratore Spagnuolo,
il lavoro in Calabria è spesso una chimera. Parlo del lavoro in senso marxista, della protezione sociale condivisa.
La pubblica amministrazione per questo rappresenta ancora una speranza.
Quello che è accaduto negli ultimi otto anni all’ASL ora ASP di Cosenza è vergognoso. E continua ad accadere.
Gli uffici pubblici sono divenuti gli uffici di collocamento dei signori Loiero, Gentile, Pirillo, Adamo e consorte e compagnia cantante.
Centinaia di falsi precari sono ancora in servizio, assunti da quel Petramala che proprio lei arrestò e che è stato anche condannato.

Franco Petramala
Franco Petramala

Insieme a lui comandavano Remigio Magnelli, tuttora dirigente di unità complessa risorse umane nonostante una condanna in primo grado per false stabilizzazioni, i Mascaro, i Buoncristiano. Direttori amministrativi senza laurea hanno guadagnato fior di stipendi.

Il signor Ponzio gestisce, da quello che si legge, attraverso la cooperativa Seatt, centinaia di persone pagate 400 euro mensili, mentre lui compra un appartamento all’anno.
Un tale, Michele Marchese, gestisce da anni la manutenzione delle ambulanze facendosi pagare 500 euro uno pneumatico, mentre mancano le macchine di sicurezza per chi ha un infarto.
133 persone senza titolò sono state illuse in campagna elettorale. Leggo addirittura di conciliazioni legali revocate! E ora di quattrocento falsi precari che vorrebbero essere assunti.
Basta! Per amore di Dio e della legge, intervenga lei. Questa Asp è stata gestita per sette anni in un modo vergognoso. Da Petramala a Scarpelli a Filippelli, perché su queste cose Raffaele Mauro non sembra avere responsabilità. Il Cinghiale ricatta attraverso il subcommissario ma è tutta una porcheria.

La procura vuole intervenire o rendersi complice di questi “galantuomini”?

Lettera firmata