Calabria parassita. La consulenza a Eutalia all’assistente di Occhiuto “integrata” un anno fa fino a 66.650 euro. Ora “guadagna” oltre 145.000 euro all’anno

Nel mare magnum delle consulenze e degli incarichi che riguardano il cosiddetto cerchio magico di Roberto Occhiuto sono uscite fuori anche quelle della sua segretaria particolare (o se preferite assistente), tale Veronica Rigoni. Sì, perché la Rigoni non è soltanto la prima collaboratrice di Occhiuto ma è anche una consulente del settore depurazione e in particolare della società Eutalia, che “lavora” a stretto contatto con il sub commissario nazionale Antonino Daffinà, altro fedelissimo di Occhiuto.

Finora avevamo appreso, dalla lettura delle carte dell’inchiesta della procura di Catanzaro, che la signora Rigoni, di professione social media manager, ha una consulenza con la Eutalia Srl di euro 38.400,00 iniziata il 18 agosto del 2023 e la cui conclusione è prevista per l’8 giugno 2026 ovvero tra circa un anno. Non si sa bene per quale tipo di prestazioni legate alla “comunicazione” di un’azienda che non fa di questo tipo di attività la sua mission principale ma tant’è. E non è finita qui, però, perché basta fare un semplice controllo per appurare che dal 4 maggio 2024 al 31 dicembre 2025 questa consulenza è stata “integrata” con un ulteriore aggravio di spesa di 66.650,00 euro, che le vengono conferiti non si sa bene perché e non si sa bene per cosa. A parte un generico richiamo di “supporto” che non significa nulla.

Sappiamo solo che la signora Veronica Rigoni è passata dai 38.400 euro “canonici” per questo tipo di consulenze ad una spettacolare – passateci il termine – integrazione, grazie alla quale triplica i suoi guadagni e passa come per magia a 105.050 euro. Che, per una consulenza a dir poco “opaca” sono veramente un sacco di soldi. E che si aggiungono, sia chiaro, alla sua già consolidata indennità di Capo struttura (segretaria particolare o assistente che dir si voglia) di Occhiuto a 40.777 euro all’anno. Un incarico che – secondo quanto dice lo stesso Occhiuto – la impegna per 16-18 ore al giorno. Ragion per cui non si riesce proprio a capire come faccia la sua assistente a dividersi in… due. Ma nella “Calabria Straordinaria” di Occhiuto evidentemente tutto è possibile.

A questo punto basta fare una semplice addizione per scoprire che la signora Rigoni incassa complessivamente  145.827,00 all’anno per le sue prestazioni più la tesserina regionale per il rimborso delle spese. Vi pare una cosa normale e possibile? Anche se ci trovassimo davanti alla professionista più brava e più seria del mondo, queste circostanze e soprattutto l’entità di questi guadagni sarebbero da considerare uno sperpero o uno scandalo. Ma qui in Calabria tutto è normale e se qualcuno ha qualcosa da dire arriva il re dei parassiti che giustifica ogni cosa perché… garantisce lui! O al massimo qualche suo lacché che dice o scrive che chi lo attacca è “invidioso”.

Veronica Rigoni, “in possesso di alta qualificazione professionale”, già consigliere comunale a Creazzo (Vicenza) e responsabile della comunicazione dei giovani di Forza Italia, ha conosciuto Occhiuto quando era capogruppo alla Camera di Forza Italia. E l’ha voluta con se in Calabria quando è cominciata la sua avventura da presidente della Regione.

La signora Rigoni è balzata suo malgrado alla ribalta delle cronache il 14 gennaio del 2024 quando è stata vittima di un grave incidente stradale mentre si trovava sull’auto blu di Occhiuto. E’ stata sottoposta a un intervento chirurgico perfettamente riuscito alla testa, è tornata a Vicenza per un periodo di convalescenza e alla fine ha deciso di continuare la sua esperienza in Calabria, forse anche “convinta” da quella “integrazione” nella sua consulenza per la depurazione che le ha fatto triplicare i guadagni, quasi come se avesse ricevuto un particolarissimo risarcimento danni da parte della società Eutalia…

Quanto all’incidente nel quale è rimasta coinvolta insieme allo stesso Occhiuto, abbiamo sottolineato più volte le tante stranezze che hanno accompagnato quella vicenda. Tutti i giornali riportavano all’epoca che “… l’incidente è avvenuto tra gli svincoli di Pizzo e Lamezia Terme. Slittando sull’asfalto, il veicolo sarebbe andato a sbattere su uno dei guard rail…”. Il Tg3 Calabria in particolare ci aveva informato che lo sbandamento dell’auto era stato causato dall’asfalto bagnato. Fin qui le pochissime notizie disponibili.

Ci sembrava fosse necessario che la polizia di stato ma anche lo stesso presidente Occhiuto facessero chiarezza sull’episodio che solo per puro caso non ha visto coinvolte altre autovetture che transitavano sull’autostrada. Il presidente Roberto Occhiuto stava raggiungendo Cosenza dove doveva partecipare al congresso provinciale di Forza Italia. Proveniva da Reggio Calabria dove aveva partecipato all’assemblea congressuale sempre di Forza Italia della provincia di Reggio Calabria. Viaggiava su un Suv Land Rover.

Non più tardi di una trentina di giorni prima, LaCNews 24 ci informava dell’ avvenuto acquisto di questa autovettura per motivi di sicurezza del presidente Occhiuto che era sotto scorta dal mese di agosto. Nell’articolo apparso il 27 dicembre 2023 si leggeva: “… Il 25 ottobre il capo di gabinetto chiede “l’acquisizione di una autovettura di rappresentanza a uso esclusivo del presidente, di adeguata cilindrata, con elevati livelli prestazionali, dotata di standard qualitativi atti a garantire la sicurezza, l’incolumità fisica e il comfort del presidente e delle forze dell’ordine al suo seguito nei viaggi legati alle sue funzioni istituzionali…”. 

L’articolo così si concludeva: “… L’ultima fase è strettamente tecnica e riguarda la scelta dell’auto: il Dipartimento Economia e Finanze della Cittadella regionale non trova il veicolo adatto sul Mercato economico della pubblica amministrazione, dunque adotta una procedura autonoma. E individua come soluzione il noleggio a lungo termine di un Suv Land Rover Sport ritenuto adeguato a garantire «sicurezza, incolumità fisica e comfort» per il governatore e la sua scorta. Il costo totale è di 115mila euro per i tre anni di noleggio: andranno a una società di Torino…”. 

Per una migliore comprensione dei fatti: dopo tanto ricercare alla fine la Regione Calabria  sceglie di prendere un Suv Land Rover Sport con un noleggio a lungo termine per la modica cifra di 115 mila euro da una società di Torino. Siamo nel segmento di vetture di alto livello che dovrebbero fornire la massima sicurezza e tranquillità. D’altronde è questa la motivazione addotta dal capo gabinetto di Occhiuto per motivare il noleggio della Land Rover a Torino: “sicurezza, incolumità fisica e comfort”.

Allora era evidente che assumeva importanza pubblica conoscere i motivi e le concause dell’incidente. Non bastava dire che l’auto era slittata per il fondo stradale bagnato. Non siamo davanti ad un’auto di piccola cilindrata di cui si può perdere il controllo sul bagnato. Inoltre non siamo davanti ad un incidente stradale avvenuto in un tratto impervio o con lavori in corso. Per capirci, non siamo nella tratta che va da Rogliano ad Altilia Grimaldi. Siamo in un tratto di autostrada, la Pizzo-Lamezia Terme, di lunghi rettilinei con poche curve, il cui asfalto è stato rifatto da poco tempo. Se escludiamo un possibile malore dell’autista, di cui non si è mai parlato, le domande a cui rispondere sono tante. La principale: a che velocità procedeva l’autovettura?

Pochi giorni prima dell’incidente sempre i media ci informavano che Francesco Cannizzaro, nuovo coordinatore regionale di Forza Italia, nel suo discorso a braccio al congresso di Reggio Calabria, avrebbe detto “… In questi ultimi giorni abbiamo fatto tantissimi chilometri tra giovedì e oggi e altri ne faremo per arrivare a Cosenza […] allora dicevo quanto è straordinariamente bello girare l’intera Calabria quasi a 220 all’ora in alcuni tratti…”.

Forse la classe politica pensa di avere delle regole esclusive? A noi risulta che il limite di velocità in autostrada è di 130 km all’ora, in caso di pioggia scende a 110 km/h. Non ci sono differenziazioni in base alle auto di lusso e alla cilindrata o al ruolo pubblico ricoperto. Da quello che sappiano nemmeno le autorità pubbliche possono superare questo limite.

Allora la domanda principale a cui Roberto Occhiuto non ha mai risposto in qualità di autorità dello stato non tanto a noi ma agli organi competenti e soprattutto ai cittadini è la seguente: a che velocità procedeva il Suv Land Rover? Noi non avanziamo nessuna ipotesi, né lanciamo nessuna accusa, siamo giornalisti, raccontiamo fatti e poniamo domande.

Oltre a questa domanda se ne pongono tante altre sulla sicurezza del mezzo. Tutte le auto di grossa cilindrata hanno dei dispositivi automatici di sicurezza, come il limitatore di velocità, il correttore automatico di corsia in caso di sbandata (non conosciamo il termine tecnico), i sensori di distanza, la frenata automatica, e tante altre diavolerie che si mettono in funzioni da sole. Che cosa è successo perché questi dispositivi non entrassero in funzione? Erano stati disattivati o erano guasti? Noi ci auguriamo che la Land Rover faccia chiarezza, visto che è una casa automobilistica di alto prestigio. Ma innanzitutto attendiamo parole chiare da parte delle autorità pubbliche, dal presidente di Regione Roberto Occhiuto, dalla Polizia stradale, Inoltre, poiché il presidente è sotto scorto per le minacce subite in passato, vorremmo sapere se la procura di Vibo Valentia ha intenzione di aprire un fascicolo per approfondire le cause dell’incidente. Non facciamo come per l’incendio alla villa di Occhiuto su cui a tanti mesi dall’incendio non si sa ancora nulla, salvo la richiesta di danni presentata a quanto pare addirittura a due (!) compagnie di assicurazioni. 

Ma torniamo a Veronica Rigoni, che grazie a Dio si riprende dalle conseguenze dell’incidente e dopo l’intervento chirurgico alla testa e un periodo di degenza a Catanzaro (Policlinico) se ne torna in Veneto. La decisione di lasciare la Calabria era stata presa da Veronica Rigoni insieme alla sua famiglia e sulle prime aveva trovato l’opposizione di Occhiuto – che aveva una coda di paglia lunga quanto… lui -, il quale fino a qualche ora prima non voleva attivare il volo per paura di essere attaccato. Poi la situazione è cambiata. Del resto, il padre di Veronica era già partito e la madre si era risentita con la figlia perché ancora non aveva deciso di partire. Poi finalmente era tornata a casa.

Sullo sfondo, restano i tanti dubbi legati a questo incidente: tutta ‘sta gente in una macchina blindata, il “segreto” sull’andatura del Suv Land Rover e sull’alcol test all’autista, la circostanza non certo secondaria che ‘sta macchina è stata usata per scarrozzare Occhiuto nel suo tour non per l’interesse della Calabria ma del suo partito. E non solo…

Il fatto che Veronica Rigoni se ne fosse tornata a casa era stata in ogni caso una bella mazzata per la prosopopea del presidente parassita della Regione Calabria. Ma ci vuole ben altro per fermare Occhiuto. E così, dopo qualche mese di convalescenza, la Rigoni decide di tornare in Calabria e anche qui come per magia arriva l’integrazione a suon di quattrini della sua consulenza con Eutalia. Che poi, se questa donna lavora per Occhiuto – ipse dixit – 16-18 ore al giorno, dove lo trova il tempo per lavorare per Daffinà? Misteri della Calabria. Magari la procura di Catanzaro arriverà a spiegarci se c’è qualche connessione tra l’incidente e la famigerata integrazione della consulenza dell’assistente di Occhiuto. Noi raccontiamo fatti e i fatti dicono questo, per tutto il resto ci sono i media di regime.