Non si fermano mai, sono sempre in perenne movimento a caccia di soldi e di potere. I boss della sanità privata calabrese rastrellano milioni a tamburo battente senza soluzione di continuità. Non li fermano le inchieste o i rumors e continuano a macinare denari speculando su tutto quello che è possibile: mutilati, invalidi, autistici… Sappiamo da tempo e a quanto pare finalmente lo sanno anche i magistrati della procura di Catanzaro che uno dei più rapaci e famelici faccendieri della sanità privata è Carmine Potestio, deus ex machina della sigla “Anmi” (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi) che dal 2017 a oggi è stato protagonista di un’ascesa repentina ma che è diventato una sorta di “Re Mida” da quando Roberto Occhiuto, suo ex socio e storico sodale, è diventato commissario ad acta della sanità calabrese. Potestio è partito da 3 milioni di accreditamenti e oggi viaggia “allegramente” oltre i 15 milioni! Una situazione assurda, un conflitto d’interessi pacchiano e senza senso che ormai ha dato decisamente nell’occhio e a quanto pare non si deve fermare. Costi quel che costi.
Oggi vi raccontiamo un’altra storia squallida ovvero quella del fondo per l’autismo. Era il 21 maggio quando la Presidenza del Consiglio inviava alla Regione Calabria gli estremi del cosiddetto “Fondo Autismo” con tanto di criteri, modalità e utilizzo. Occhiuto, nella sua qualità di commissario, insieme ai suoi due collaboratori, i subcommissari Iole Fantozzi ed Ernesto Esposito, recepisce la comunicazione e – secondo procedura – apre la “ricerca” per individuare i beneficiari di questo “fondo”. E lo da con il Dca del quale riportiamo il frontespizio.
Bene. Non passano neanche 20 giorni ed ecco che l’Asp di Cosenza, opportunamente “ammaestrata” pubblica a stretto giro di posta il suo scontatissimo “parere favorevole” alla scesa in campo della “solita” Anmi dentro l’ennesimo affare che porterà denari a cascata dentro le casse della gallina dalle uova d’oro di Potestio, che già sta facendo incetta di milioni con la vergogna dell’assistenza domiciliare integrata e con tutte le altre branche di cui si occupa.
Ma adesso la nuova frontiera si chiama “autismo” ed ecco che il direttore generale dell’Asp di Cosenza Antonio Graziano detto “Strafalaria” pubblica il 10 giugno scorso, tra l’altro nel pieno del caos dell’inchiesta della procura di Catanzaro, la deliberazione con la quale autorizza Potestio ad effettuare 420 (quattrocentoventi!) prestazioni sanitarie ambulatoriali al giorno per soggetti – soprattutto bambini – affetti da disturbi dello spettro autistico. Un trionfo che significa una sola cosa: era tutto concordato!
Occhiuto recepisce la direttiva del governo e dispone il fondo per l’autismo. Dopo manco un mese Potestio ha già 420 prestazioni (o posti come si dice in gergo) autorizzati al giorno quasi come “per magia”. Dal decreto (Dca) di Occhiuto al parere favorevole di Graziano c’è una sola regia: ribadiamo, tutto concordato! E’ chiaro come il sole che la cartina di tornasole del parere approvato in tempi record significa una sola cosa: che Potestio sapeva benissimo e prima di ogni altro possibile “concorrente” di questi fondi e ci si è buttato a pesce contando sul fatto che Occhiuto dice sì ad ogni sua pretesa. E oggi ve ne abbiamo fornito un’altra deprimente e disarmante prova.
Quantificando in soldoni l’ennesima manovra in vergognoso conflitto di interessi è agevole dimostrare che quando verrà accreditata quest’altra schifezza, Potestio incasserà almeno 30 euro al giorno per 420 prestazioni e quindi qualcosa come circa 12 mila euro al giorno che diventano 4 milioni all’anno speculando anche sull’autismo. Così com’è accaduto per l’affare dell’assistenza domiciliare integrata, Potestio apprende prima degli altri l’arrivo dei “soldini” grazie al suo compare Occhiuto e questo rapporto falsa ogni tipo di concorrenza perché lui, il faccendiere, arriva sempre prima degli altri. Tutto questo porterà inevitabilmente un duro colpo alle attività che fa la sanità pubblica nello stesso settore. E almeno finora nessuno se n’è accorto. Fino a quando?