CROTONE BRUCIA ANCORA: IL RITORNO DI A2A E L’EFFETTO SCODINZOLIO
Fonte: U’Ruccularu
Crotone, luglio 2025 – È ufficiale: la Regione Calabria ha dato il via libera all’adeguamento del termovalorizzatore di Passovecchio, gestito da A2A Ambiente. Un intervento che durerà fino a 45 mesi, con la promessa – tutta da verificare – che il quantitativo di rifiuti smaltiti non supererà le 65.000 tonnellate annue, come da concessione del 2015. Ma dietro i tecnicismi si nasconde un copione già scritto: Crotone come distretto energetico del Sud, laboratorio di una transizione “verde” che brucia più speranze che immondizia.
UN PUZZLE TOSSICO: CENTRALI, RIFIUTI E COMPLICITÀ
Il termovalorizzatore A2A è solo il pezzo più visibile di un mosaico che comprende:
3 impianti a biomasse (Crotone, Cutro, Strongoli) accusati di alimentarsi con tagli abusivi e fuori da ogni filiera agroforestale certificata.
La centrale a turbogas di Scandale, attiva nonostante i richiami alla decarbonizzazione.
La discarica Sovreco, ancora operativa e inquinante.
Il progetto del rigassificatore Ionio Fuel.
La gestione privata dei bacini idrici silani da parte di A2A, che rilascia l’acqua solo se e quando conviene.
Tutto questo in un contesto in cui la Calabria, e Crotone in particolare, soffre la siccità, i raccolti muoiono e le bonifiche ambientali restano un miraggio da bando.
COSA C’È DIETRO “L’ADEGUAMENTO”?
Secondo A2A, l’intervento sul termovalorizzatore servirà a “efficientare e modernizzare” l’impianto. Ma nessuno ha spiegato davvero:
Quali saranno i rifiuti trattati?
Da dove arriveranno?
Perché servono investimenti così importanti se la portata resterà invariata?
Le risposte mancano, ma le paure crescono. A lanciare l’allarme è stato il consigliere comunale Iginio Pingitore, che in una recente interrogazione ha chiesto trasparenza sul progetto. La reazione del sindaco Voce? Un attacco personale in aula, condito da accuse di falsità e provocazione. Un classico “effetto scodinzolio”, come lo ha definito Pingitore, in cui l’amministrazione si piega silenziosa – e consenziente – di fronte ai colossi industriali.
L’INTERROGAZIONE CHE HA FATTO SALTARE I NERVI
“Un’interrogazione è una domanda, non un’affermazione. Ma chi ha la coda di paglia spesso scatta prima di pensare.”
— Iginio Pingitore
Il consigliere ha segnalato che sul sito di A2A è disponibile il progetto d’adeguamento, con investimenti strutturali che sembrano preludere a un aumento dei rifiuti, al di là delle rassicurazioni. E nel frattempo, nessuna forza politica locale ha fatto opposizione all’atto regionale. Tutti zitti. Tutti a testa bassa.
ESG? SOLO SULLA CARTA
A2A ama presentarsi come campione di sostenibilità, con report ESG (ambiente, sociale, governance) lucidati a dovere. Ma sul territorio calabrese – come emerso dalle nostre inchieste precedenti – il colosso energetico agisce con logiche da anni ‘60, grazie a contratti mai aggiornati che le permettono di gestire l’acqua come risorsa idroelettrica anziché come bene comune. Il Crotonese ne sa qualcosa: la vasca di Sant’Anna viene svuotata quando conviene produrre energia, non quando serve irrigare.
CROTONE: DA CITTÀ ARCHEOLOGICA A CITTÀ DA BRUCIARE
Con questo passo ulteriore, Crotone si allontana definitivamente da qualsiasi idea di sviluppo turistico, culturale, abitativo. La città è sempre più vicina a diventare un distretto industriale dell’energia e dei rifiuti, senza controllo pubblico, senza trasparenza, senza benefici per i cittadini. Una “bonifica a rovescio”: non si pulisce il passato, si avvelena il futuro.
ORA O MAI PIÙ
Il messaggio di Pingitore – al netto della retorica da comizio – suona come un ultimo appello alla coscienza collettiva:
“Cari amici, abbiate il coraggio di uscire allo scoperto. Ora o mai più. Crotone può essere liberata da questi invasori, svegliamoci!”
Svegliarsi significa informarsi, pretendere trasparenza, pretendere una politica degna, non ridotta a rissa o silenzio. Perché i patti con le multiutility non si pagano solo in bolletta, si pagano in salute.









