Catanzaro. Il Tribunale del Riesame conferma il sequestro dei beni ai “pupilli” di Occhiuto

Il Tribunale del Riesame ha confermato il sequestro beni preventivo che era stato disposto nei confronti dei medici e professori universitari Andrea Bruni ed Eugenio Garofalo, meglio conosciuti come i “pupilli” di Occhiuto, coinvolti nell’inchiesta che ha investito nelle scorse settimane l’ospedale Dulbecco di Catanzaro e, in particolare il team di oculistica del primario Vincenzo Scorcia. Per gli oculisti, l’accusa è, a vario titolo, di aver ‘privatizzato’ le liste d’attesa dell’ospedale, garantendo corsie preferenziali a chi andava in visita privatamente da Scorcia e si vedeva chiedere cifre importanti, che andavano da 300 a 500 euro. A Bruni e Garofalo, invece, si contesta d’aver svolto attività extra moenia non autorizzate da ospedale e università o comunque incompatibili, compresi ruoli in società o il possesso di quote, come nel caso di Unilab, centro diagnostico privata accreditata del sistema sanitario regionale con sedi a Santo Stefano di Rogliano e Spezzano Sila. Il reato ipotizzato è quello di truffa.

Per loro il gip aveva disposto il sequestro beni: 62mila euro per Bruni, 76mila euro per Garofalo. L’udienza davanti al Riesame si è tenuta ieri, 23 luglio. Per conoscere le motivazioni del Riesame bisognerà attendere trenta giorni. Bruni è tuttora consulente personale ed esterno di Occhiuto per le questioni riguardanti la Conferenza Stato-Regioni. Garofalo è stato nominato, sempre da Occhiuto, presidente del Comitato… Etico.