Lettere a Iacchite’: “Cosenza, la mia disavventura al reparto Pediatria e il solito rimedio della sanità privata”

Salve.

A scrivere è una mamma indignata per quanto accaduto tra martedì 5 agosto e mercoledì 6 presso l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza reparto Pediatria. Mia figlia di soli 6 mesi arriva trasportata dall’ambulanza in codice arancione quasi rosso per una apnea neonatale. Arriviamo, viene subito visitata, le viene presa la saturazione e i parametri vitali. Arriviamo al momento del osservazione, ci mandano in una stanza di 4 letti occupati da ragazzi adolescenti tra cui una con la febbre e annessi genitori… quindi in totale avremmo dovuto passare la notte in 8 in una stanza e capisce bene che con una neonata non è il caso…

Mi rifiuto e mi arrabbio e rimango nella sala di aspetto evitando ambienti affollati. La sera siamo in 6 nella stanza, mi arrabbio nuovamente e mi viene detto espressamente che avrei potuto firmare e andarmene, quindi assumermi io la responsabilità… Accetto di restare per il bene di mia figlia, ci prepariamo per la notte: mia figlia ha avuto un’apnea nel sonno nel pomeriggio e durante la notte non viene messo nessun monitor per controllare la saturazione e nessun medico l’ha visitata.

La mattina presto alle ore 06.30 di mercoledì 6 agosto suono il campanello per chiedere all’infermiera di guardare la piccola mentre io sarei andata a riscaldare il latte, lei arriva, mi dice che sarebbe rimasta ma come giro l’angolo mi lascia la bambina sola con degli estranei perché a detta sua “tanto sta dormendo”… Mi arrabbio e faccio notare il mio disaccordo e alche una pediatra mi dice: “Tanto ci sono le altre mamme…”.

Quindi secondo loro io mi sarei dovuta affidare a delle estranee… premetto che non c’è neanche la vigilanza fuori dalla porta come fino a poco tempo fa. All’ora di pranzo la stessa scena: chiedo che mi guardino la piccola per andare a riscaldare la pappa a una persona diversa ma con lo stesso copione… mi arrabbio nuovamente e faccio entrare il papà e lo faccio rimanere anche se non si poteva perché altrimenti avrei dovuto lasciare sempre la piccola sola senza nessuno che la sorvegliasse… Vorrei far notare che le culle hanno le sbarre in ferro quindi a 6 mesi i neonati si girano e sbattono la testa alle sbarre e si possono fare male.

Dimettono mia figlia con un solo elettrocardiogramma senza nessun tipo di spiegazione riguardo l’accaduto e senza nessun approfondimento del caso come tamponi per la ricerca di infezioni alle vie aeree, ecografia ai polmoni o visita cardiologica: nulla di tutto ciò.

Ora mi ritrovo a casa con una neonata che ha apnee e io non conosco il motivo, ovviamente sto facendo A PAGAMENTO tutte le indagini del caso, ma non lo trovo giusto; la sanità è un diritto per tutte le età. Sono amareggiata e delusa per i modi in cui vengono trattate le mamme che sono lì in quei lettini con i figli stanche e preoccupate per i loro figli e io sono una di queste mamme.

Voglio denunciare la mancanza di empatia, voglio denunciare la noncuranza di lasciare una bambina così piccola da sola. Tutto questo non è frutto solo di una sanità gestita male ma anche delle persone che ci lavorano. Spero che la mia storia possa scuotere qualcosa.

Lettera firmata