La rivolta degli “stupidi”
di Gioacchno Criaco
Migliaia a protestare, in tempi in cui le piazze sono sempre più vuote proprio nei tempi più bui di una disumanità imperante.
“Solo degli stupidi direbbero no al Ponte”, Roberto. Mario, addirittura, dedica un’ode all’opera, la sfida dell’uomo alla natura, mettere i piedi in testa agli Dei, un ritorno al magno sud dei millenni andati. I progetti, le idee, dei fratelli guida del centrodestra calabrese, sono la personificazione, legittima, di un modello in cui lo schema economico diventa spirito motore di un’umanità alla ricerca spasmodica del soddisfacimento dei propri bisogni, di fronte ai quali tutto sia sacrificabile. E’ questo il tratto distintivo della destra, tout court, a cui non si contrappone alcuna linea definita in una sindrome da frastagliamento, o frastornazione, nel campo avverso.
In mezzo migliaia di “stupidi” a dire, rinunciando al bagno e al mojito quotidiani, un’idea diversa noi ce l’abbiamo.
Che forse sarà “l’affare a tutti i costi” a determinare gli esiti delle prossime elezioni e magari a trascinare nel baratro una corazzata che al momento appare inaffondabile se ci fosse un’alternativa con la voglia vera di vincere e non un modello meteorologico a schema variabile.









