di Saverio Di Giorno
C’è stato un tempo in cui Occhiuto, gli Occhiuto erano intoccabili. C’è stato un momento in cui le coperture di cui godevano erano nelle maggiori procure e cioè Cosenza e duole dirlo – anche se ormai è evidente a tutti – Catanzaro. E non lo diciamo noi, lo dicono loro stessi. I loro portatori di voti, i loro amici a convenienza. Quelli che mollano quando tira brutta aria e si portano carte e soldi. Ma la storia romana insegna che tutti gli imperatori sono sempre finiti così: al culmine del loro potere e per mano dei propri amici. La storia romana e quella calabrese. Tutti gli uomini di potere hanno subito questo cambiamento: da intoccabili ad accerchiati. Andiamo per ordine.
Da intoccabile … l’apice e le coperture
Risaliamo al momento in cui gli Occhiuto erano intoccabili. Qualche anni fa pubblicavamo integralmente un faldone della Guardia di Finanza del 2018, al cui interno c’erano tutti. Tutti i padroni della sanità privata, i parlamentari (trasversali) loro referenti e quelli ricattati e infine i magistrati. Nell’ultima parte saltavano fuori anche loro per bocca di Ferdinando Aiello.
Si informa sulle inchieste in corso, se ci sono “colletti bianchi” e lui dice di aver parla con Spagnuolo e di essersi lamentato per l’immobilismo della procura di Spagnuolo. Una copertura troppo sporca, troppo evidente. Dice di aver detto (scusate la cacofonia) a Spagnuolo: “hai cacato la minchia tu e gli Occhiuto”.
In un altro passaggio del faldone è invece il dialogo tra Morrone (altro nome forte della sanità privata) e Magnelli (funzionario) a dipingere il quadro. Spagnuolo è preoccupato che Lupacchini faccia un’avocazione a sé se la Procura non si muove mai, allora Spagnuolo fa inchieste farlocche sulla sanità. Così dicono loro. Tra l’altro parlano di debiti inesigibili, crediti già pagati. Una situazione, quella dell’Asp verso i privati, che è sotto inchiesta solo oggi dalla Procura di Milano. E l’Asp di Cosenza – a differenza di Reggio – non ha neanche pubblicato gli allegati delle transazioni.
Morrone si lamenta del fatto che Spagnuolo è irriconoscente e non scambia favori. E poi dice sibillino, in riferimento alla Santelli: “Gratteri una cosa contro Iole non la fa subito, senti a Ennio”. Leggeva bene la situazione perché qualche anno prima proprio sull’inchiesta su Piazza Fera/Bilotti a Catanzaro avevano investito tutta gli esponenti più beceri della sinistra, dimenticandosi delle responsabilità della destra. Stesse coperture di cui avevano goduto su Scalea (inchiesta Plinius). Particolari che abbiamo già raccontato. Il punto qui è che dopo poco un anno Occhiuto avrebbe vinto con gli stessi identici voti della Santelli. Stessa distribuzione sul territorio.
Qui l’articolo completo con tutti gli stralci – https://www.iacchite.blog/cosenza-come-si-smontano-le-inchieste-morrone-magorno-e-il-cazzaro-aiello-al-gattopardo-hai-rotto-le-scatole-tu-e-occhiuto/
Ad accerchiato … Il cambio di panorama, la caduta e i nemici interni
Gli anni poi passano e Occhiuto si muove in modo sempre più accentratore. Sposta tutto l’asse sanitario sul cosentino (nel rossanese). Di più tramite i suoi incarichi (non ultimo quello da commissario) diventa detentore non solo di nomine, ma anche di un fiume di denaro pubblico. Antonello Graziano inteso come Strafalaria viene nominato direttore generale e il 31 agosto 2023 una delibera promuoveva anche la scalata di Remigio Magnelli. Qualcuno aveva commentato in questo modo: “la provincia di Cosenza sta pagando una cambiale elettorale alle cliniche private”. E ancora: vi ricordate la campagna elettorale di Mendicino, su cui si spese Occhiuto. Mendicino paese di Potestio e dell’avvocatessa Reda. L’avvocato faceva da tramite sia tra Occhiuto e il pm Cozzolino (Qui altre carte- https://www.iacchite.blog/cosenza-in-mano-alla-massomafia-cozzolino-e-potestio-inciuciavano-anche-con-i-soliti-igreco-attraverso-rossella-reda/).
Talmente spostato l’asse che persino i famigerati Greco (ad oggi condannati per bancarotta, seppur prescritti), criticavano Occhiuto tramite i loro giornali. Lo stesso Occhiuto se ne era lamentato. A questi si aggiungono i nemici nel partito, aumentati dopo la campagna acquisti di sindaci su tutta la Calabria. Tutti sindaci neo-tesserati che rischiano di rubare posti o voti e mal digeriti dai compagni di partito. La ciliegina sulla torta sono proprio i suoi compagni d’affari e le frizioni interne che stanno uscendo questi giorni sulla stampa.
La corda se la tiri troppo … si spezza. Mentre tutto questo succedeva Gratteri migrava a Napoli e Spagnuolo andava in pensione. Sia chiaro Curcio non è certo il cavaliere bianco senza macchia e senza vergogna, ma gli equilibri sono cambiati e il momento è propizio per tirare fuori un po’ di carte.
Occhiu’, ti ricordi quelli prima di te?
A questo punto siamo alle solite logiche. I cerchi magici che diventano i primi traditori. Vi ricordate come Oliverio è stato abbandonato da Magorno e dai suoi per Gratteri? E cosa invece è successo a Manna maciullato dalle stesse logge con cui si interfacciava. È la regola del potere, quello politico, quello economico e tutte li misture calabresi: non digerisce troppo accentramento. Occhiu’ chi ti ha aiutato 4 anni fa, ora dove sta?
I gruppi di potere chiedono fondi garanzie e sicurezze. Se si ottengono coperture e protezioni ad inizio carriera si paga una cambiale eterna. È la ricattabilità, baby. Per questo ci sarà da monitorare perché quello che succederà in questa corsa finale è finire di pagare la cambiali e chiudere contratti e nomine (si veda SACAL).










