Calabria e case popolari, l’incontro per favorire le ditte amiche. E la figuraccia di Simona Loizzo…

Calabria e case popolari, l’incontro per favorire le ditte amiche
di Enrica Riera
14 agosto 2025 • 07:00

Fonte: Domani

Il faro dei magistrati catanzaresi sull’Aterp, l’ente regionale che gestisce l’edilizia pubblica residenziale. Dalle intercettazioni il colloquio di Daffinà, fedelissimo dell’ex governatore Occhiuto, con l’imprenditore che perorava la causa di alcune società. Le nomine della politica
Le domande per l’assegnazione di case che sono inevase, gli alloggi disponibili che sono caratterizzati da carenze strutturali, i costi degli affitti che sono sempre più alti e il disagio che cresce tra le famiglie. Dai report stilati dai sindacati, passando per le recenti interrogazioni dei consiglieri regionali, fino alle relazioni della Corte dei Conti, il quadro che emerge sul diritto all’abitare in Calabria è impietoso. E all’Aterp, l’ente regionale che gestisce il comparto dell’edilizia pubblica e sociale, la situazione non è delle migliori.
Un fatto che emerge dalle nuove carte della maxi inchiesta sul “sistema Calabria”, in cui è indagato per corruzione anche l’ex governatore dimissionario Roberto Occhiuto. Non solo, infatti, come già raccontato da Domani, il settore della sanità privata sembrerebbe essere irretito da meccanismi clientelari, ma anche quello dell’edilizia. Prova ne sarebbe l’episodio messo nero su bianco dagli inquirenti.

Episodio che riguarda Antonio “Tonino” Daffinà, il fedelissimo di Occhiuto, come lui iscritto nell’indagine dei pm di Catanzaro, e un incontro di aprile 2025 che avrà con un soggetto, F.C., «già denunciato – scrivono gli investigatori – da questa polizia giudiziaria nell’ambito dell’operazione di servizio denominata “Broker” (e poi prosciolto nel processo, ndr)». In particolare, è F.C. a raffigurare a Daffinà, oggi subcommissario nazionale alla Depurazione e prima proprio ex commissario dell’Aterp, «il proprio interessamento per alcuni finanziamenti regionali ovvero per consentire ad alcune società, di cui perorava gli interessi, di attuare la misura statale Conto Termico 3.0, finalizzata all’efficientamento energetico su edifici pubblici».

Edifici, dunque, dai lavori affidati a società amiche? Le intercettazioni non lascerebbero dubbi ad altre interpretazioni. Daffinà, registrato, chiede a F.C.: «Tutto..inc..loro fanno infissi che fanno?». E F.C. risponde: «Infissi, fotovoltaico, pompe di calore (…) per le case popolari è un’occasione fantastica, fa tutto gratis lo stato ci… inc…100%.. ti anticipa il 50%». Ma non solo case popolari, l’interesse di F.C. cadrebbe anche su «scuole, ospedali tutti… tutti quanti».

A quel punto, nel corso dell’incontro, Daffinà chiama il dirigente di Aterp, Pasquale Cannatelli. Prima che Cannatelli arrivi, tuttavia, il fedelissimo dell’ex presidente mette al corrente F.C. di presunti cambiamenti tra i vertici di Aterp. «Dovrebbe cambiare il direttore generale e quindi non fanno niente…», dice non a caso Daffinà. Un cambiamento, già raccontato da questo giornale, di cui lo stesso Occhiuto informa un suo assessore. Sarebbe stata la «Lega a rompere i coglioni» e a volere all’Aterp un uomo «indicato dalla Loizzo (Simona, parlamentare del Carroccio, ndr)». L’ex presidente commenta tutto questo e si mostra dispiaciuto della richiesta dei leader nazionali, ma in tasca avrebbe giù una soluzione pronta all’uso. «Il problema è che all’Aterp c’è uno bravo lì, abbiamo messo Cannatelli, la cosa che avevo pensato è di spostare sto Cannatelli dall’Aterp all’Arpacal (l’ente regionale che invece si occupa di acque e ambiente, ndr)», dice per l’appunto Occhiuto. La sua una mossa strategica. Per compiacere la politica e probabilmente un po’ meno le famiglie, soprattutto quelle che agognano, da tempo, l’assegnazione di un alloggio di edilizia pubblica.