Roberto Occhiuto Cazzaro di Calabria 2025. Il premio? La mitica Mastazzola d’oro firmata dai “gufi”

E’ con viva e vibrata soddisfazione che proclamiamo Roberto Occhiuto mister Cazzaro di Calabria 2025. Assegniamo il titolo con largo anticipo con l’attribuzione della prestigiosa statuetta Mastazzola d’oro ideata dai migliori maestri mastazzolari di Soriano. Un premio che arriva a compimento di un quadriennio come presidente di regione pieno di cazzate e minchiate. Tutte regolarmente fatte passare per grandi interventi, coraggiose innovazioni, vere linfe vitali allo sviluppo della Calabria. Alla faccia dei gufi… dice spesso… e infatti il premio raffigura proprio un gufo, anzi una civetta che forse rende ancora meglio l’idea. 

Occhiù sostiene che con lui la narrazione della Calabria è cambiata (sic!). Prima eravamo una maniata di vagabondi, imbroglioni e mezzi ‘ndranghetisti. Ora l’ Italia tutta ha capito che siamo un popolo meraviglioso, faticatore, ingegnoso. Oggi tutto il mondo, anzi il globo terracqueo, ha scoperto che la Calabria è il paradiso terrestre. Con lui sulla tolda di comando della Regione sono stati premiati competenze, meriti, professionalità. Basta, ha tuonato più volte Mister Cazzaro, con le spartizioni tra i partiti, il favoritismo di conoscenti e amici, le raccomandazioni sottobanco. E come no, basta sentire le intercettazioni che vengono pubblicate ogni giorno, per capire che ha la faccia come il culo. De Luca, il ras della Campania, con tutto il rispetto, gli fa un baffo!

Questa è la Calabria dello Spettacolo che ci è stata raccontata per quattro anni dall’interessato direttamente sui social, su Facebook, su Instagram, nelle interviste tv. Mister Occhiú é divenuto un attore di fama hollywoodiana. Supera di gran lunga Kevin Costner and company che il suo amico GianMelo Casadonte continua a portare al Magna Magna Film Festival a botte di milioni di euro complessivi di spesa. Senza portare un turista, dicasi uno.

Naturalmente questa narrazione avrebbe avuto vita breve se non avesse trovato consenso, eco, diffusione su gran parte della stampa amica, su opinion leader compiacenti, su un mondo intermedio di associazioni imprenditoriali e di categoria pronti a magnificare i presunti traguardi raggiunti. E anche su un’opposizione in consiglio regionale e nella società debole, paurosa, compiacente. Pochissimi intellettuali hanno costrastato la sua narrazione in un campo, quello culturale dove, attraverso la Calabria Film Commission, il controllo di eventi, manifestazioni, festival è stato pressoché totale. Noi di Iacchite’ non abbiamo nulla da rimproverarci, siamo stati tra i pochissimi oppositori a questo sistema. E non abbiamo partecipato al Festival dei.. docufilm a 18.000 euro a “botta”. 

La Rai attraverso la campagna promozionale “Calabria Straordinaria” è divenuta una specie di Istituto Luce del XXI secolo. Un legame stretto che passa attraverso spot promozionali nelle trasmissioni più di punta e che ha avuto il suo acme nei tragicomici Capodanni Rai del caz.. che ci perseguitano da tre anni e che sono diventati una specie di celebrazione dell’era occhiutiana sempre più simile al basso impero. Peccato che il Capodanno di quest’anno cada ad elezioni concluse. Sarebbe stato un trionfo, la giusta conclusione di un ciclo “indimenticabile” (e aprite quel microfono teste di cazzo, doppio sic!). 

Seguono gli altri grandi gruppi televisivi: Mediaset della famiglia Berlusconi e La 7 di Urbano Cairo. Milioni su milioni spesi in un giro vorticoso che però non ha portato nessun beneficio e sviluppo alla nostra regione. Il turismo è fermo da anni e non riesce a recuperare le presenze degli anni pre Covid. Nonostante i tanti milioni spesi per rafforzare i voli della Ryanair e delle altre compagnie charter, il nostro turismo stagionale era e stagionale è rimasto. Viviamo sul turismo di prossimità che significa che dobbiamo ringraziare i napoletani, i campani, i siciliani e i pugliesi che ancora scelgono le nostre coste. Nonostante le nuove tecnologie, i droni, i battelli, le sonde, che ci costano altri milioni di euro, continuiamo ad essere la seconda regione per incendi boschivi e di vegetazione. Continuiamo ad avere tratti importanti del nostro mare poco trasparente, a volte verde, a volte marroncino, a volte persino nero (chiedete a Pizzo…) con schiume e bollicine maleodoranti. Con buona pace per l’Arpacal, sempre più inutile e ridicola, 

La Banca d’Italia nel suo rapporto annuale dice che il PIL in Calabria cresce debolmente. Non cresciamo nell’industria dove il tasso di innovazione è debole. Non cresciamo in agricoltura e nonostante le belle fiere del vino in ogni angolo di Calabria la percentuale del nostro vino sull’esportazione nazionale rimane intorno allo 0,3%.
Il modello di sviluppo pensato da Occhiuto è sempre quello di una regione subalterna al Nord e ai potentati economici.

L’approvazione del progetto del ponte è stato uno spettacolo penoso. Salvini e un’orda famelica di ‘prenditori del Nord sono arrivati a festeggiare per un’opera che non vedrà mai la luce. Lo sanno tutti che arriveranno al massimo a fottersi i soldi della penale…

Per Occhiuto in Calabria potrebbe nascere sia il rigassificatore fisso e sia quello su nave. Potremmo ospitare la lavorazione dell’acciaio e così via. Una visione vecchia che passa per innovativa.

Quale altro presidente di regione avrebbe potuto dimettersi senza suscitare sdegno e critica nell’opinione pubblica regionale? Un altro presidente al posto suo si sarebbe dimesso, non tanto perché indagato, ma per le intercettazioni imbarazzanti che stanno uscendo fuori e che non mostrano una corte di collaboratori intorno a lui intenti a lavorare per il bene della Calabria, ma per i propri interessi e per rafforzare un sistema di potere opaco e clientelare. Si sarebbe dimesso e mai più ricandidato.

Occhiuto ha dichiarato di dimettersi anche da Commissario alla Sanità, dove il disastro della sua azione è sotto gli occhi di tutti. Un disastro che molti fanno passare per grande successo. Il 5 e il 6 ottobre speriamo che il popolo calabrese vada a votare per il cambiamento. Questo dipende anche dalla costruzione di un’opposizione decente. Un’opposizione così inetta che non è riuscita nemmeno a chiedere a tempo debito le dimissioni di Occhiuto. Erano terrorizzati dal dover andare a casa con un anno di anticipo. Oggi, anche per questa scelta, la sinistra sembra imbambolata. Non basta un accordicchio tra dieci sigle accatastate e che si guardano in cagnesco per la conquista di una cadrega. Noi speriamo che l’opposizione riuscirà a presentare una candidatura alternativa e vera come quella di Flavio Stasi. Uno dei pochi amministratori che ha fatto opposizione alla Regione di Occhiuto. E poi speriamo che Santo Flavio faccia un miracolo.

E con questa speranza che assegniamo il titolo di Cazzaro 2025 a Robertino Occhiuto con la favolosa colonna Mastazzola d’oro a forma di gufo o civetta che dir si voglia. Speriamo che se la possa godere lontano dalla Calabria. Chissà, forse Giorgia gli darà un sottosegretariato allo Spettacolo e alle Cazzate. Oppure la “compagna” Siracusano lo potrà nominare suo segretario particolare al posto di Posteraro. Ma quella, dicono i beni informati, dopo 24 ore lo caccerebbe per vagabondaggine… Se non l’ha già cacciato… ché le voci ormai dilagano…