dalla pagina FB di Andrea Scanzi
SPIAGGE VUOTE
Da settimane va avanti la polemica sulle spiagge vuote (o non piene come una volta) in Italia.
Il governo di brodi nega l’evidenza, dicendo che va tutto bene. E questa è una conferma che non va bene nulla.
Sulla vicenda ha detto e scritto come sempre cose sensate Mario Tozzi. Le sottoscrivo.
Scrivo qui qualche considerazione mia.
– le concessioni balneari sono una delle tante cose che questo governo di carciofi scotti non tocca, perché a Meloni va bene così e chi “possiede” ora le spiagge è parte del suo core business elettorale.
– cito la stampa: “In Italia, secondo i dati di Legambiente, esistono oltre 12 mila stabilimenti balneari frutto di concessioni statali, con punte di “privatizzazione” che raggiungono il 70% in regioni come Campania, Emilia-Romagna e Liguria. Eppure, la normativa imporrebbe un bilanciamento tra spazi dati in concessione e spiagge libere. In Grecia, al contrario, l’accesso al mare è gratuito ovunque, a eccezione delle strutture alberghiere o dei resort”.
– le spiagge sono sempre più vuote perché i prezzi per andarci aumentano, mentre gli stipendi degli italiani sono bassi e spesso fermi da dieci anni.
– le spiagge italiane non sono più la vacanza più sognata. Sono cambiati i gusti, sono cambiati i prezzi, sono cambiati i modelli. E i servizi (oltre che il rapporto qualità/prezzo) sono quasi sempre meglio all’estero. E infatti molti vanno all’estero. O comunque non vanno al mare (in Italia).
– le spiagge sono vuote perché uno, dopo un po’, si rompe le pa**e di spendere cifre vergognose per un loculo a cielo aperto e gli ombrelloni degli altri turisti attaccati a tre centimetri dal tuo. Quella non è vacanza: è allenarsi da vivi a stare dentro un cimitero.
– molti “proprietari di spiagge” (non tutti ovviamente) si lamentano di tutte le critiche ricevute e dicono che “non possiamo fare altrimenti” (povere stelline). Bene: se non potete fare altrimenti, le piadine vuote a 20 euro e le frise gourmet (?) di questa fava a prezzi da usurai rancorosi compratevele (e mangiatevele) voi.
In breve: un altro esempio di come funziona la bella “Itaglia”, che avrebbe tutto – ma proprio tutto – e finisce col rovinarlo quasi sempre.









