Quella di oggi sarà un’altra giornata campale per il centrosinistra calabrese sulla via della scelta del candidato da opporre al centrodestra per le Regionali del 5 e 6 ottobre. Per tutto il pomeriggio di ieri è circolata la voce secondo la quale entro le ore 21 era stato fissato l’ultimatum al “tenero” Tridico per sciogliere la sua riserva. Ma – ahilui – non solo nessuno ha confermato la voce ma poco dopo le 20 è sceso in campo con decisione Sandro Principe, sindaco di Rende e ispiratore di una vasta area riformista formata dalla sua Federazione Riformista e allargata ormai da tempo anche ad Italia Viva, Azione, Psi, +Europa, Repubblicani, Mezzogiorno Federato, ma anche a quei movimenti civici che negli ultimi mesi, più volte, si sono confrontati sull’attualità politica tra i quali La Base e Radio Ciroma a Cosenza e le Lampare a Cariati.
Principe ha convocato per le ore 16 di oggi una nuova riunione delle forze politiche del centrosinistra a Lamezia ma con una sostanziale novità: indicherà il nome e il cognome di un candidato.
“… Le forze politiche che costituiscono il “Progetto Riformista” – si legge nella nota diffusa alla stampa – hanno lavorato in questi giorni alla costruzione di un progetto concreto per il rilancio della Calabria consapevoli di rappresentare non solo una proposta politica innovativa e determinante per il successo del centrosinistra calabrese ma soprattutto di costituire un laboratorio politico capace di diventare un modello a livello nazionale, per battere la Meloni e il centrodestra sovranista. Al tavolo ci presenteremo con le nostre proposte programmatiche e con una nostra idea di candidatura a presidente della Regione con spirito unitario, costruttivo e senza arroccamenti che non fanno parte della nostra cultura liberal democratica e socialista…”.
Il nome e il cognome del candidato non viene scritto nella nota ma stamattina possiamo anticipare che Sandro Principe in rappresentanza della Federazione Riformista e Giuseppe Aieta in rappresentanza di Azione faranno il nome di Flavio Stasi affiancandosi così ad Avs, che ormai da tempo l’ha indicato con decisione al tavolo del centrosinistra.
Si tratta di una svolta vera e propria perché fino a ieri uno degli “alibi” del Pd e del prode, muto e soprattutto inutile Nicola Irto in direzione dell’ormai famigerato “veto” nei confronti di Flavio Stasi era rappresentato dal fatto che né Azione, né i socialisti e neanche tutti gli altri partiti e movimenti che formano l’area riformista e che possono vantare – almeno sulla carta – il 10% dei consensi in quota centrosinistra, avevano indicato Flavio Stasi. Anzi, si erano “buttati” anima e corpo sull’ipotesi di Pasquale Tridico. Ma oggi, per rompere l’impasse, Principe e Aieta in particolare hanno deciso di virare verso la candidatura di Flavio Stasi e toglieranno così al Pd una delle motivazioni-chiave per dire no a Stasi.
Avs e l’area riformista a questo punto rappresentano una base forte per arrivare non solo al tavolo locale ma anche a quello nazionale per imporre la candidatura di Stasi e il Pd sarà finalmente costretto a ragionare e a prendere in considerazione questa ipotesi allontanando il ridicolo veto di Irto che, con decenza parlando, non comanda neanche a casa sua.
Sandro Principe, del resto, vincendo a mani basse le elezioni dello scorso mese di maggio a Rende contro il centrodestra, aveva già lanciato un segnale preciso non solo a Rende ma a tutta l’area urbana cosentina e anche a tutta la regione. Il leone socialista ruggisce ancora, eccome se ruggisce. La sua vittoria schiacciante era annunciata da tempo, già dallo scorso 5 maggio quando aveva ufficialmente aperto la sua campagna elettorale al cinema Garden davanti al suo popolo accorso in maniera strabocchevole. Alla fine della inevitabile standing ovation che gli aveva regalato, finanche gli osservatori della politica a lui più ostili e legati al “regime” di quel che resta dei partiti hanno ammesso a denti stretti che se oggi c’è qualcuno che può portare a compimento il progetto di una vera area urbana cosentina con la tanto auspicata Unione dei Comuni (che è tutt’altra cosa rispetto alla Città unica occhiutiana calata dall’alto e sonoramente trombata dai cittadini) quello può essere solo e soltanto lui: Sandro Principe. Possibilmente in collaborazione con un presidente di regione fuori dalle conventicole e dalle ‘mmasciate che piano piano verrà fuori anche grazie alla “visione” di Sandro Principe. E quelle “previsioni” che facevamo a maggio oggi stanno diventando realtà: quel presidente di regione fuori dal “sistema” risponde pienamente al nome di Flavio Stasi. Adesso il Pd non può più fare finta di niente e il M5s dovrà ammettere che ormai l’ipotesi Tridico è definitivamente tramontata.









