Occhiuto e i medici cubani. Cosa ci guadagna Robertino a perpetuare questo sistema di sfruttamento?

di Saverio Di Giorno

Abbiamo intervistato in esclusiva la giornalista Grimmel di CubaNet che sta conducendo un’inchiesta sui medici cubani. Emerge una certezza: più si scava nel sistema di potere creato da Occhiuto e più viene fuori il tanfo. Nel migliore dei casi le sue politiche e le sue soluzioni sono fallimenti totali (si veda il caso degli incendi), nel peggiore sono trucchi per estrarre danaro a suo vantaggio o comunque a svantaggio dei poveri malcapitati. La domanda che aleggia questa volta non riguarda un sistema corruttivo, ma un sistema di sfruttamento. Che Occhiuto pare intenzionato a coprire. La redazione di CubaNet sta conducendo un’inchiesta raccogliendo documenti e testimonianze e ha ricostruito la storia e il sistema torbido dietro gli accordi economici che riguardano i medici cubani. La vicenda di recente approdata anche a livello nazionale e in parlamento.

Qui l’intervista inedita (con traduzione automatica in sottotitoli) – https://youtu.be/c1yeUGhjOWI?t=1052

Innanzitutto, ci teniamo a specificare un aspetto. Alcuni medici cubani, in seguito all’inchiesta stanno subendo pressioni. Bene, non sono loro le origini di questa informazione. Ci tiene a specificare e a condividere l’indignazione: “Ma possibile che Occhiuto non si degna di darci una risposta o nega le carte che gli esibiamo? In uno stato democratico e libero la politica deve rispondere alla stampa, è assurdo”. L’arroganza di Occhiuto ormai ha travalicato – letteralmente – l’oceano. Occhiuto mente sapendo di mentire. È stato informato. E si rende complice di un sistema di sfruttamento. La domanda è perché? Cosa sta coprendo? Cosa ci guadagna a perpetuare questo sistema?

La richiesta di informazioni – dice la giornalista – mi è stata firmata da Francesco Lucia, Dirigente del Settore “Prevenzione e Sanità Pubblica”, che è stato anche a Cuba ed è ritratto in foto insieme a Luis Enrique Perez Ulloa, coordinatore dei medici cubani in Calabria.

La tanto sbandierata operazione che doveva risolvere il problema della carenza dei medici che ha creato tanto clamore, tante battute e nessun risultato. La situazione è talmente precipitata che gli stessi medici – al momento 7 – stanno fuggendo dalle loro posizioni per migrare altrove o verso la sanità privata. “Tre di Vibo Valentia, tre di Cosenza e uno di Catanzaro”. Non potrebbero fare altrimenti perché secondo quanto ci racconta CubaNet il loro stipendio viene ridotto, sottratto e non possono neanche ribellarsi. Le buste paga e le notifiche di trasferimento visionate dalla redazione assicurano che i medici cubani devono trasferire una parte importante del loro salario in modo obbligatorio alla “Commercializadora de Servicios Médicos Cubanos”, con sede a Catanzaro. In secondo luogo, la commercializadora impone misure restrittive ai medici cubani per controllarli.

Il primo accordo quadro tra Cuba e Italia. Che stabiliva che l’Italia avrebbe pagato alla commercializadora 3.200 euro, ovvero ai medici 1.200 euro. In seguito ad alcuni cambiamenti si decide di pagare interamente direttamente al medico cubano senza l’intermediazione della Commercializadora. Allora quello che ha fatto Cuba è che ha obbligato il medico a trasferire una parte importante, che può essere il 70% o con alcune specificità, a volte può arrivare all’80% in alcuni casi.  Bene a questo punto ci si potrebbe chiedere: ma Occhiuto in tutto questo che responsabilità ha? La Calabria paga, poi quello che fa Cuba riguarda Cuba.

E qui è il primo punto: nessuno stato Europeo può stringere accordi che violano i diritti umani e una volta che si viene a conoscenza dell’informazione occorre investigare ed eventualmente bloccare l’accordo. “Questi prelievi sono sistemi di schiavitù moderna e l’Europa li ripudia. Ora hanno trovato applicazione, accesso e copertura attraverso la Calabria. Questo è un messaggio, una braccia”. E dove se non qui attraverso Occhiuto?

La giornalista è chiara: “All’inizio pensavo che semplicemente non ne fossero al corrente, ma quando poi non hanno risposto alle nostre domande o hanno minimizzato, ci siamo chiesti perché? Perché rendersi complici di questo? Quando Occhiuto ha iniziato a giustificare e a dire che le denunce dei medici erano ‘sciocchezze’, e che i documenti ufficiali che sono presenti nell’indagine, che i documenti erano ‘sciocchezze’, allora mi ha fatto pensare che forse ci stessero guadagnando qualcosa, che si stessero beneficiando in qualche modo.”

A Vibo Valentia, l’ASP di Vibo Valentia ha chiesto alla prefettura un’indagine. Per sapere perché i medici se ne stanno andando.

Da quando questa inchiesta è partita i medici cubani stanno subendo più controllo e più pressioni ora. “Almeno due medici sono stati lasciati a Cuba, gli è stato proibito di tornare in Italia dopo la vacanza. La commercializadora ha informato l’azienda sanitaria che loro non volevano più continuare il contratto. E ha chiuso il contratto. Com’è possibile che un’impresa cubana che non ha nulla a che fare con il contratto del medico e con l’ASP (se il contratto è realmente diretto tra il medico e l’ASP), possa interferire e parlare per il medico senza che esista un documento firmato dal medico in cui rinuncia al suo lavoro?”  La domanda è: perché la Calabria dà così tanto potere a questo istituto? Cosa ha in cambio? (Qui il passaggio: https://youtu.be/c1yeUGhjOWI?t=1052)

La giornalista dice che le denunce stanno aumentando e i documenti a disposizione anche. Non resta che continuare a scavare.