COMUNICATO STAMPA
COSA NON SI FA PER UNA CANDIDATURA
di Michelangelo Tripodi
A Polistena nei giorni scorsi si è svolto il cosiddetto “Villaggio Rosso”. Fin qui sembrerebbe tutto nella norma, ma invece non è così. E’ spudoratamente cambiato proprio tutto.
Infatti, negli anni passati questa manifestazione veniva organizzata dalla cosiddetta “Sezione PCI “A. Gramsci”, corredata di simbolo e con tanto di bandiere di quel Partito, a voler dimostrare una coerenza ai valori e agli insegnamenti di Girolamo Tripodi, che nei fatti si è rivelata solo una mera rappresentazione di facciata per gli allocchi e una rendita strumentale per fini elettorali comunali.
Quest’anno presso il cosiddetto “Villaggio Rosso” è cambiato proprio tutto, anche se, il tutto è avvenuto, come è nel consueto stile del sindaco di Polistena, nella massima opacità, mancanza di trasparenza politica e totale assenza
di informazione. Il solito metodo di chi pensa di essere più furbo degli altri o ritiene che gli altri siano stupidi.
Ma ecco il misfatto: innanzitutto, nei manifesti dell’evento compariva come organizzatrice della festa, una fantomatica e non meglio identificata “Sezione A. Gramsci“ di non si sa quale partito ed è scomparsa, rispetto agli altri anni, la sigla PCI e la scritta Partito Comunista Italiano; inoltre, per rendere ancora più chiara l’abiura, praticata silenziosamente, è stato cancellato il simbolo PCI dai manifesti e, come se non bastasse, nel cosiddetto “Villaggio Rosso” non ci sono state più le decine e decine di bandiere del PCI con la falce, il martello e la stella.
Una radicale giravolta che si tenta di far passare nel più assoluto silenzio e nel più completo mutismo, quantomeno strano e singolare per l’autore di questa orchestrata e disgustosa messinscena, che solitamente risulta oltremodo così ciarliero e adesso ha perso la parola.
Ancora una volta, si gioca sulla buona fede dei cittadini, nel rinnovato e reiterato tentativo di strumentalizzare e ricondurre ai propri interessi di bottega i sentimenti genuini del popolo polistenese.
Non è davvero un caso se avviene tutto questo, poiché con questa ridicola messinscena si ritiene, sbagliando, di non dover dare conto e di non dover dare spiegazione alcuna, prima di tutto, ma non solo, ai cittadini polistenesi, pensando erroneamente che non abbiano capito il raggiro che si sta perpetrando nell’assordante silenzio. Un atteggiamento tipico di chi, evidentemente, pensa che i cittadini non abbiano il diritto di essere informati sulle giravolte e i trasformismi politici del sindaco, che intende continuare a fare impunemente il bello ed il cattivo tempo, come in tutti questi anni di pessima amministrazione del Comune di Polistena.
Con questa operazione di soppiatto che evidenzia il più becero opportunismo, a Polistena si getta definitivamente la maschera e si fa chiarezza senza che vi possano essere più equivoci di sorta sul cambiamento trasformistico avvenuto concretamente e materialmente a partire ufficialmente dall’anno 2018, che corrisponde con la data della scomparsa del compianto Compagno Sen. Girolamo Tripodi.
In tutti questi anni mentre, nei fatti e con atti concreti, si lavorava spudoratamente e senza scrupoli per picconare e cancellare la memoria di Girolamo Tripodi, si tentava strumentalmente di sbandierare, come specchietto per le allodole in quanto utile solo per fini elettorali, una sorta di fedeltà ai suoi ideali e al suo insegnamento, che ovviamente faceva a pugni con una pratica amministrativa portata avanti nel Comune di Polistena che era ed è la sua completa negazione e che ha portato ad un degrado indecoroso, ad un totale arretramento e a un triste isolamento della città di Polistena, che ormai è l’ombra del suo passato glorioso, quando a guidarla era Girolamo Tripodi.
A tal proposito, a partire dalla recentissima vergognosa demolizione della Piazza Giuseppe Valarioti, realizzata negli anni ’80 dall’Amministrazione popolare diretta da Girolamo Tripodi sarebbe lungo l’elenco delle azioni odiose condotte contro la memoria di Girolamo Tripodi.
Basta ricordare, a beneficio del necessario ricordo collettivo, solo alcuni degli innumerevoli gravissimi fatti di cui si è macchiato il sindaco di Polistena e che non saranno mai dimenticati: – lo striminzito lutto cittadino ridotto a sole due ore nel primo pomeriggio, in concomitanza del funerale di Girolamo Tripodi, sindaco storico di Polistena; – la mancata concessione del Salone delle Feste verificatasi il 14 aprile 2018 per impedire la commemorazione di Girolamo Tripodi;
– il rumoroso silenzio del Consiglio Comunale che in oltre sette anni e mezzo non ha ritenuto di svolgere neanche una seduta pubblica e aperta per commemorare e ricordare la figura e l’opera del Sindaco che ha cambiato la storia di Polistena; – l’attacco sistematico, miseramente fallito, portato avanti contro la Fondazione Girolamo Tripodi per tentare di affossarla;
– il boicottaggio permanente e continuato di tutte le diverse, qualificate e riuscitissime manifestazioni promosse a Polistena dalla Fondazione per ricordare la gigantesca figura di Girolamo Tripodi;
– la grave azione di ridimensionamento e di lesione del ruolo indiscusso e incancellabile che il Sen. Girolamo Tripodi ha avuto nella rinascita e nello sviluppo democratico, civile, sociale e culturale della stessa città di Polistena e di tutta la Calabria; – la mancata concessione delle piazze di Polistena nell’estate del 2022 per impedire lo svolgimento del Memorial Girolamo Tripodi;
– il tentativo oltraggioso di intitolare a Girolamo Tripodi la Casa della Cultura nel palazzo Sigillò, pur sapendo che Girolamo Tripodi non avrebbe assolutamente voluto che il suo nome fosse collocato o accostato a quello di Sigillò, primo podestà fascista di Polistena: tutti sanno che Girolamo Tripodi avrebbe reagito con veemenza contro un accostamento così offensivo per la sua limpida storia politica, coerente e non opportunistica, di Comunista dalla parte del popolo e degli ultimi;
– il diniego della richiesta e la mancata assegnazione da parte del sindaco di un lotto di terreno al cimitero di Polistena per realizzare la tomba di Girolamo Tripodi; – la contrarietà e la clamorosa bocciatura da parte del sindaco di Polistena della mozione presentata dal gruppo consiliare Polistena Futura che proponeva l’intitolazione a Girolamo Tripodi del Palazzo municipale di Polistena, che è il frutto e il simbolo della sua strenua e vincente battaglia contro la ‘ndrangheta.
Una serie lunghissima di vergognose provocazioni e di atti di ostilità che hanno avuto il comune denominatore di sminuire permanentemente e indecentemente la figura di Girolamo Tripodi.
Dopo i falliti tentativi di candidatura con Pippo Callipo, Carlo Tansi e Luigi De Magistris alle varie elezioni regionali precedenti, ebbene, oggi, si riprova e per ottenere una candidatura nel centrosinistra, la coalizione di Pd, Avs, M5s, Renzi e Calenda, fino a ieri fintamente odiata e osteggiata senza ritegno, rinnegando platealmente montagne di parole, proclami e professioni di fede, nonché cancellando storie, simboli e partiti, si realizza un’operazione di chiaro sapore trasformistico ed opportunistico, che rientra nei canoni della peggiore politica: quella che Girolamo Tripodi aborriva, detestava, condannava e combatteva. Siamo d fronte a quello che appare chiaramente come un tentativo di fuga dal Comune dettato dalla disperazione, visto che a Polistena è stata fatta terra bruciata e il terreno scotta sotto i piedi.
Ma, tutto questo conferma come siamo ai titoli di coda della sceneggiata portata avanti in questi anni, per ingannare i cittadini di Polistena, e che oggi si conclude miseramente come peggio non poteva. Il copione di questa farsa si è penosamente chiuso e la maschera del fallimentare sindaco di Polistena è stata definitivamente gettata.
Cosa non si fa per una candidatura.
Reggio Calabria, 24.08.2025
MOVIMENTO PER LA RINASCITA COMUNISTA CALABRIA









