Gli scandali di Fratelli d’Italia in Sicilia: lo sconto per la Vespucci

Gli scandali di Fratelli d’Italia in Sicilia: lo sconto per la Vespucci

di Simone Olivelli ed Enrica Riera

Fonte: Domani

24 agosto 2025 • 07:00

Nell’informativa della guardia di finanza i “favori” ottenuti dall’entourage del delfino di Ignazio La Russa, Gaetano Galvagno. L’intervento sui funzionari della spa del dicastero di Crosetto per ottenere un’agevolazione a Villaggio Italia. Messina: «Io non c’entro»

«Ma secondo te io prendo 50mila euro e glieli do a lui?». Marianna Amato è l’organizzatrice di eventi indagata per corruzione nell’inchiesta sul “sistema mancette” che ruota attorno agli esponenti apicali di Fratelli d’Italia in Sicilia. La procura di Palermo nelle scorse settimane ha notificato un avviso di conclusione delle indagini al presidente dell’Ars nonché delfino di Ignazio La Russa, Gaetano Galvagno.

Amato è l’imprenditrice, ufficialmente dipendente della Fondazione Orchestra sinfonica siciliana, entrata nel cerchio magico del politico che oggi rischia il rinvio a giudizio: stimatissima dal presidente del Senato e dal deputato che ha detto addio a Fratelli d’Italia, Manlio Messina, Amato avrebbe beneficiato di una serie di trattamenti di favore dal mondo della politica.

Uno di questi è proprio quello riguardante i «50mila euro» che avrebbe dovuto pagare a Difesa Servizi spa, la società del dicastero di Guido Crosetto, per «l’utilizzo di uno spazio all’interno di Villaggio Italia» nell’ambito del tour del veliero “Amerigo Vespucci” (iniziativa organizzata dal ministero della Difesa).

Sconti
In una informativa della finanza si scopre che Amato riesce a «ottenere un ribasso da 50mila euro a 10mila». In che modo? Lo precisano gli investigatori: «Richiedendo l’intervento diretto di Uomo 6, anche per il tramite di Gaetano Galvagno, nei confronti di Uomo 39 di Difesa servizi spa».

Tradotto: lo sconto ricevuto per la partecipazione alla manifestazione sarebbe stato ottenuto da Amato dopo le “pressioni” che Uomo 6, identificabile nell’ex meloniano Messina, avrebbe fatto su un funzionario della società del ministero della Difesa, il cui nome è ignoto. Tuttavia Messina, contattato da questo giornale, ha dichiarato di non essere «coinvolto nella vicenda, né come indagato tanto meno come persona informata sui fatti». Poi, smentendo la «ricostruzione» di Domani, ha detto: «Ogni cosa sentita nelle intercettazioni è assolutamente fuori da ogni realtà».

Nelle intercettazioni, Amato chiacchiera col suo interlocutore e si lascia andare ai dettagli su come è riuscita a ottenere l’abbassamento di prezzo: «Ti dico soltanto che ho chiamato Uomo 6 (…) sono stata tipo due giorni, tre giorni al telefono a scrivere e a sentirlo tipo ripetutamente per poi alla fine raggiungere quasi l’obiettivo perché alla fine si erano messi tutti di traverso, il primo Uomo 39, e sono arrivata al punto che ho detto a Uomo 6, visto che col Turismo non ci poteva, ho detto “forse, Uomo 6, non è chiaro, tu devi chiamare direttamente Uomo 39”. Fine. Lui, punto».

Così è andata: Amato otterrà il prezzo di favore. Millanteria dell’imprenditrice o un intervento politico c’è stato? Un eventuale processo con testimoni e verbali potrebbe fugare ogni dubbio. Ma due, a oggi, rimangono gli interrogativi.

Uomo 6, indicato così dalla procura per mantenerne l’anonimato da non indagato, è davvero Messina o un altro big del partito di Meloni? E chi è Uomo 39 e cioè il funzionario di Difesa servizi spa che, dopo la famosa chiamata, acconsentirà a quanto desiderato dall’imprenditrice?

Ministeri
Ciò su cui invece ci sarebbero pochi dubbi è l’intraprendenza con cui la donna si è mossa tra Palermo e Roma, sfruttando le relazioni costruite nel mondo della destra. Se nel capoluogo siciliano, il legame con Galvagno è quello che spicca di più, nella Capitale, oltre a Messina, la donna avrebbe avuto come riferimento appunto il presidente del Senato Ignazio La Russa. A sottolinearlo è Sabrina De Capitani.

L’ormai ex portavoce di Galvagno, pure lei coinvolta nell’indagine dei magistrati siciliani, appella Amato, in un’intercettazione, come «la cocca di La Russa».
Dopodiché Amato, emerge dalle carte, sarebbe arrivata ad avere contatti anche all’interno del ministero di Crosetto. Nella primavera del 2024, la donna viene intercettata mentre parla ancora una volta di Villaggio Italia.

E spiega di essere al lavoro per portare all’interno della kermesse uno dei principali produttori dell’industria dolciaria siciliana, a cui avrebbe chiesto di realizzare una riproduzione della Vespucci con il cioccolato di Modica. Amato è fiduciosa, dice che potrà contare sull’entourage di Crosetto: «Amato – riportano gli investigatori nell’informativa – riferisce che con il consorzio (del cioccolato, ndr) si potrà fare una collaborazione, in quanto le ha scritto un consigliere diplomatico del ministro Crosetto».

Il consigliere, a propria volta, avrebbe girato ad Amato un numero di telefono svizzero di un uomo che «lavora direttamente con Crosetto» e si occupa degli sponsor degli eventi legati al tour della Vespucci. «Tu non hai capito che progettone che ho io già praticamente finanziato. (…) Dal 23 agosto all’1 settembre indovina dove vado? A Tokyo! Insieme al tour dell’Amerigo Vespucci. Poi me ne vado a Mumbai, a Gedda e non mi ricordo dove altro minchia me ne devo andare – Oggi sono stata con l’amministratrice delegata di Enit, niente… io la amo, ti giuro, la amo», diceva entusiasta, la scorsa estate, Amato.

Un anno dopo, contattata da Domani per una replica, si trincera dietro un laconico «no comment».