Il “crac” della Catanzaro Servizi: Danilo Abramo e tutti i faccendieri che l’hanno “usato”. Nomi, cognomi e “miracoli”

Anche questo Ferragosto è passato, l’estate è quasi finita e ormai quasi tutti son rientrati dalle ferie estive. Chi ha trascorso le vacanze sulle spiagge catanzaresi sa che Gianluca Silipo non è più l’amministratore unico di Catanzaro Servizi, la Corte dei Conti farà il suo corso, il giudizio professionale e politico è già stato emesso: Silipo è stato un utile idiota, asservito ad interessi che probabilmente egli stesso disconosceva quando imprudentemente si è risvegliato finanziere. Ha pagato moralmente e pagherà economicamente la sua scelta di campo, ma non è lui l’oggetto del nostro racconto.

Oggi le vacanze estive sono concluse, abbiamo visto i primi temporali d’agosto ed è giunto il momento di far luce sui vari personaggi, di primo, secondo e terzo piano, che hanno avuto un ruolo nella tragicommedia messa in scena nel capoluogo calabrese.

Nonostante questo sia stato fino ad oggi l’unico giornale a scriverlo, anche le pietre a Catanzaro sanno che il ‘presentatore’ ufficiale dell’operazione F24 a Silipo è stato Danilo Abramo, con l’aiuto non gratuito di Emiliano Aloi, soggetto finora noto in città più per aver abusato del cognome familiare che per il successo delle sue iniziative imprenditoriali.

E’ necessario rendere chiaro al lettore che Abramo, in virtù del cognome ‘ingombrante’ che ispira fiducia ai malcapitati avventori, è stato usato da terzi per raggiungere i loro scopi truffaldini.

Nei suoi affari, comprese le false cessioni di crediti fiscali, il Danilo viene ‘assistito’, per meglio dire cooptato, da diversi professionisti e vedremo come ognuno di loro troverà un posto su questo palcoscenico.

Gennaro Pierino Mellea, avvocato, noto alle cronache per truffe assicurative, truffe Inps e altre simpatiche avventure. Oltre che essere il legale di Abramo, è suo ‘socio’ in attività immobiliari. L’oggetto sociale è semplice: reinvestire i proventi della vendita di crediti falsi nelle aste immobiliari, riciclando e traendo profitto allo stesso momento. Innumerevoli gli immobili acquistati nella provincia di Catanzaro e in quella di Crotone, spiccano capannoni e locali commerciali situati a Catanzaro Lido, Marcellinara, Botricello, così come immobili residenziali e attività commerciali acquistate da imprenditori in difficoltà.

Badate bene: Abramo è solo amministratore di tali iniziative immobiliari. La proprietaria è quasi sempre la moglie del Mellea…

Prima di proporre alla loro cerchia le false compensazioni F24, Abramo e Mellea hanno tentato di generare dei crediti in modo artificioso attraverso una nota ONLUS locale, ma l’intervento immediato della Guardia di Finanza ha bloccato l’operazione sul nascere, fin dall’emissione delle prime fatture. Su questo filone un’inchiesta è già in corso e sono già scattate le prime misure della Procura.

Questo ha portato i due alla ricerca di nuove opportunità ‘d’affari’, che hanno subito trovato nella falsa compensazione F24 mediante codici tributi irregolari.

Il Mellea avvocato ci tiene a tutelare i suoi ‘clienti’, ragion per cui prima di consentire ad Abramo di intraprendere la vendita di crediti falsi con compensazione F24 ha tentato di creare un alibi scaricando la colpa su aziende terze come la nota ma non unica Pservice Srl, tentando di giocare la carta del ‘non ne sapevo niente’.

Il tentativo messo in piedi dal brillante legale inizia però a fare acqua da tutte le parti nel momento in cui altri professionisti entrano in scena e prendono parte allo spettacolo: i commercialisti Adriano Dara, cognato di Mellea, e Maurizio Scerra, commercialista di Abramo oltre che revisore legale di Catanzaro Servizi.

I due consulenti, attraverso il rapporto fiduciario instaurato con i loro clienti (sia privati che pubblici), hanno messo a disposizione tale rete di conoscenze con imprenditori per ‘smerciare’ i falsi crediti di Abramo e replicare lo schema dell’F24 pagato per finta.

Decine di imprese e privati sono vittime, tra le quali, oltre a Catanzaro Servizi SpA, figurano cliniche private, aziende di sicurezza sul lavoro, imprese di pulizie, turistiche, immobiliari. Per dare un’idea della pervasività delle loro azioni e del potere di convincimento generato dal nome ‘ABRAMO’ e dalla fiducia nei propri consulenti, anche il Presidente della Camera di Commercio di Catanzaro Dott. Pietro Falbo figura tra i malcapitati acquirenti di crediti falsi, anch’egli cliente dello studio Scerra.

Il Dottore Scerra, non fidandosi di Abramo per la gestione delle finanze, spesso addirittura chiedeva ai propri clienti di studio di effettuare i pagamenti per l’acquisto dei crediti direttamente su suoi conti personali, per poi provvedere egli stesso alla distribuzione dei fondi secondo gli accordi tra i ‘soci’.

Altri personaggi fanno parte di questo spettacolo: primari, come la Dama Bianca, e secondari, come l’esperto in ‘strisce pedonali’ e cartellonistica stradale. Non siamo che alle prime scene. Non tutte si svolgono a Catanzaro, molte sono ambientate in Campania, altre a Roma. Preparatevi per un viaggio sorprendente, ma non più di tanto…