San Giovanni in Fiore denuncia le minacce della sindaca e dei suoi scagnozzi: “Non ci fate paura e non stiamo in silenzio: si può fiorire anche nel deserto”

A San Giovanni in Fiore c’è urgente bisogno di informazione. Sì, di buona informazione. Perché c’è un’amministrazione che crede di avere il monopolio di tutto minacciando… tutti. E il problema è che molti cittadini di San Giovanni sono costretti ad abbassare la testa. Ma ce ne sono anche tanti che ci chiedono di parlare, anche di esporci e noi lo facciamo perché non abbiamo paura di questa gente e la combattiamo da anni.

Ma veniamo ai fatti. Qualche giorno fa, in occasione della presentazione dell’associazione “Siamo tutti Serafino” nel ricordo di Serafino Congi morto di malasanità a 48 anni in attesa di un’ambulanza, l’amministrazione – assente all’iniziativa – è stata criticata aspramente per i suoi metodi da bulletti di quartiere. Maria Costanza Barberio, attivista dell’associazione “Fiori” in particolare, ha detto testualmente:

“Quel giorno abbiamo condiviso un dolore e un mancato esercizio alla sanità… Però oggi le cose non sono andate avanti sulla chiarezza…
L’interesse della politica c’è stato… le chiamate, le mail, tutte le minacce che abbiamo subito anche come “Fiori” le condividiamo con voi… Ma vi sembra normale che l’amministrazione interviene sulle vite personali solo perché io ho detto “siamo tutti Serafino”… e guà…
E visto che perdiamo tutti i bandi comunali non abbiamo niente da perdere a dire pure questo e lo condivido con voi… Ci vuole molto coraggio a essere una calabrese, cittadina attiva che esercita il diritto all’istruzione e alla sanità. E noi continuiamo, anzi più ci arrivano le chiamate e più noi non stiamo in silenzio perché ci siamo fatte una promessa: si può e si deve fiorire anche nel deserto…”.

Maria Costanza Barberio, dopo aver parlato così in pubblico, ha ricevuto dall’assessore alla sanità in carica un invito a chiedere scusa, pena la possibilità di essere denunciata dalla Giunta in carica a San Giovanni in Fiore… posto che di querela dovrebbe trattarsi a rigor di tecnicismi se l’amministrazione dovesse decidere di agire contro Maria Costanza… di seguito pubblichiamo la risposta che Caterina Perri, moglie di Serafino Congi, ha sentito spassionatamente di elargire.

Cara Claudia Loria, gentile assessore e collega avvocato; la Costituzione, come lei saprà bene in ragione del curriculum di studi compiuto, riconosce e garantisce il diritto di opinione, da esprimere liberamente e ciò in ragione della tutela riconosciuta a ciascuno, dai nostri padri costituenti.
Eppure Lei, intervenendo con tali toni, mostra di non considerarne il portato. Lei come me, come il sindaco in carica, è una mamma, pertanto avrebbe dovuto avere il sacrosanto onere di sostenere una realtà come “Fiori” sorta a scopo pedagogico e attiva nel contrastare la povertà educativa di territori svantaggiati socio-economicamenteed invece cosa fa? Entra in competizione e non ne riconosce il valore. Mi fa specie che gli unici grandi assenti all’inaugurazione di un’associazione sorta a scopo commemorativo, a cui era stata invitata a partecipare la cittadinanza tutta, erano non soltanto Lei, ma qualsiasi rappresentante della Sua Giunta; eppure, l’evento, in Paese, ha avuto risuono per la pubblicità legata alla sua organizzazione….

Lo stesso dicasi per il giorno del funerale di Serafino Congi: assenti tutti, il sindaco e gli assessori della Giunta, con i commercianti che abbassano la saricinesche e autoproclamano un lutto cittadino non concesso da chi governa l’ente territoriale.
Non è il colore politico a qualificarvi, noi siamo apartitiche, quanto l’atteggiamento di distacco da voi assunto come persone e l’indifferenza che avete opposto rispetto ad una tragedia non solo familiare, ma collettiva.

La realtà dei fatti è che vi siete mostrate dimentiche di chi vi ha accolto e sostenuto credendo sinceramente in voi. Non vi nascondete dietro le indagini della Procura e la loro secretazione, ad esse ha dato impulso privato la famiglia e non riguardano l’amministrazione.

Non siamo quelli che voi percepite: paesani incolti a cui avete portato la civilizzazione di cittadini, i sangiovannesi sono ardui lavoratori ed hanno una storia. Quanto a Voi, siete come me, come Maria Costanza e le altre ragazze di “Fiori”. Donne, vicine per età, eppure vi siete poste sempre su un piedistallo: “chiedere scusa o ci denunciate?”; si rende conto di cosa pretende? Insieme ai suoi sostenitori con like al post connotabile come avulso da ogni empatia, si faccia un bagno di umiltà assessore e accolga costruttivamente posizioni contrarie e differenti; questo a livello umano e non solo in ragione dell’incarico politico ricoperto.