Cosenza, sanità parassita. Il dottorino-paladino del 118 in prima serata sulla tv degli Occhiu’: quando la faccia tosta non ha limiti

IL DOTTORINO IN PRIMA SERATA: ANTONIO ITALIA, IL PALADINO DEL 118… SULLA TV DELLA FAMIGLIA OCCHIUTO

💥Dalla centrale operativa di Cosenza agli studi di TEN: il medico, che nessuno sa come diavolo abbia fatto ad arrivare lì, autocelebra lui e il sistema in diretta tv. Ma i numeri pubblici raccontano una storia ben diversa.

♦️ 1. L’uomo sullo schermo, presente nell’ombra

Antonio Italia, medico della centrale operativa del 118 di Cosenza, è apparso su TEN — l’emittente storica gestita dalla famiglia Occhiuto e dal parassita in persona prima che approdasse alla Regione nell’ormai lontano anno 2000 — proclamandosi paladino e modello dell’efficienza del sistema 118 calabrese.

Ma nessuno ha mai spiegato quali titoli, concorsi o meriti lo abbiano portato lì. Mistero fitto, forse più ammantato di relazioni che di merito… Ma di sicuro il grande capo Borselli ne saprà qualcosa.

💥La sua presenza su TEN, che ovviamente parteggia spudoratamente per Occhiuto, suona come una passerella più politica che sanitaria.

♦️ 2. NUE 112: la bacchetta magica? Non proprio

Vero: il Numero Unico Europeo 112 per l’emergenza è attivo in Calabria dal 5 dicembre 2023, con la Centrale Unica di Risposta a Catanzaro per la parte sud e una sede a Cosenza per la zona nord. Ma un nuovo numero non migliora automaticamente i tempi di soccorso; serve una copertura reale sul territorio.

♦️ 3. Quando la propaganda incontra i ritardi veri

In Tv, il dottor Italia ha vantato tempi di soccorso più brevi dopo l’entrata in funzione del NUE. Eppure:

I tempi medi di intervento in Calabria restano tra i più lunghi d’Italia:

· A Reggio Calabria si registrano mediamente 35 minuti;

· A Cosenza 30 minuti;

· In Catanzaro e Crotone valori tra i 26 e i 28 minuti.

💥L’obiettivo nazionale è di 18 minuti.

Il trend è peggiorato rispetto agli anni precedenti:

· 27 min nel 2020,

· 30 min nel 2021,

· 28 min nel 2022,

· 27 min nel 2023.

Il 2024 non ha dati completi, ma la performance complessiva resta sotto gli standard .

♦️ 4. Postazioni vuote, coscienza piena

Lo “spettacolo! in Tv ignora un dettaglio essenziale: ci sono 33 postazioni del 118 rimaste scoperte in tutta la Calabria, talvolta nelle zone più frequentate — come Cetraro, Locri, Soverato, Palmi e altre località turistiche Nella sola provincia di Cosenza, su 23 postazioni, 4 risultano ancora scoperte. Senza copertura territoriale, i mezzi percorrono distanze ben maggiori: il tempo d’intervento cresce — ma il dottor Italia ne parla come fosse una vittoria di efficienza.

♦️ 5. Burocrazia lenta, emergenza reale

Il problema non è la mancanza di strutture, ma di convenzioni attive. L’Asp di Cosenza ha pubblicato manifestazioni d’interesse (esempio: avvisi del maggio–giugno 2025) per affidare, in regime di Terzo Settore, servizi di emergenza e urgenza — ma molta parte della procedura è ancora istruttoria, lasciando vaste aree senza soccorso reale.

Qualche “capizzùne” dell’Azienda Sanitaria oggi si sciacqua la bocca con le parole: mo che Occhiuto si è dimesso, dobbiamo aspettare la nomina del nuovo commissario… Ma, piddrizzùni che non siete altro, a chi volete darla a bere? I soli burocrati malfidati che allungano i tempi a discapito del soccorso e dei pazienti sono sempre e solo loro: BORSELLI, MISERENDINO E COSCARELLA. Eppure manca solo uno straccio di firma!

♦️ 6. Il colpo finale

C’è qualcosa di grottesco nel sentir professare un’“efficienza in crescita” quando le ambulanze, anche nuove, spesso restano ferme, le postazioni inattive, l’emergenza estiva sulla costa trattata come una qualsiasi sagra del pesce in paese, territori ancora rimasti all’epoca di Indiana Jones, convenzioni ancora ferme (per una sola cazzo di firma), sistema poco organizzato e inefficiente.

💥Il dottorino Antonio Italia però una cosa l’ha imparata: è più facile salvare la faccia che salvare le vite. E ancora ha il coraggio di parlare, anzi ancora c’è qualche coglione (scusate ma quannu ci vo ci vo) che lo fa anche parlare in televisione. Povera Calabria nostra!