Calabria, sanità parassita pubblica e privata. Il “sistema” Bruni&Garofalo e tutte le domande che attendono risposte

Dapprima la nomina del Dr. Andrea Bruni a primario di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza senza un formale concorso in un’Azienda Ospedaliera che si vuol far sembrare universitaria ma che realmente non lo è… poi la notizia della nomina del suo compagnuccio di merenda Dr. Eugenio Garofalo a primario di Terapia Intensiva alla Dulbecco di Catanzaro.

Il Dr. Bruni, specialista in Anestesia e Rianimazione ha vinto il concorso per professore alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Unical (aumm aumm) ed automaticamente gli è stato conferito l’incarico di Direttore di UOC di Anestesia e Rianimazione dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, giustamente o ingiustamente questo non si sa… e adesso tocca a Garofalo. In Calabria ci sono poche certezze ma una c’è: i pupilli di Occhiuto devono fare carriera, costi quel che costi. 

Dapprima, applausi, festoni e tante lodi, ma gli avvisi di garanzia per il Prof. Bruni e per il Prof. Garofalo all’Umg di Catanzaro, collegati con le vicende giudiziarie del corrottissimo loro pigmalione ovvero Roberto Occhiuto, presidente dimissionario della Regione nonché commissario ad acta – sempre dimissionario per i caggi – della sanità calabrese, anch’esso in una posizione non tanto rosea, hanno messo in evidenza uno spaccato della politica locale fatta di tante sanguisughe, anzi vogliamo essere gentili… “parvenues”.

Ci spieghiamo meglio, per chi non conoscesse tale termine. Secondo l’enciclopedia Treccani parvenue è la “persona che si è elevata rapidamente a una condizione economica e sociale superiore, senza avere tuttavia acquistato le maniere, lo stile, la cultura che converrebbero al nuovo stato”. Eh sì, la classe non è acqua, cari signori! E si vede da lontano quando una persona ha fame di potere e di denaro.

Questo è il caso dei due professori ai quali viene contestato dalla magistratura di aver prestato la propria opera durante il periodo di specializzazione in Anestesia e Rianimazione pur non essendo concesso loro di svolgere nessuna attività incompatibile con la percezione della borsa che gli veniva erogata dal Ministero dell’Istruzione. Da ciò il sequestro di copiose somme dai loro conti bancari di quanto ingiustamente percepito, nello specifico per Andrea Bruni il sequestro della somma di 62.357,05 euro e per Eugenio Garofalo il sequestro di 75.765,53 euro, somme corrispondenti alle indennità collegate al regime di lavoro a tempo esclusivo che avrebbero dovuto intrattenere con l’azienda ospedaliera Mater Domini e con l’Università degli Studi Magna Graecia.

I due giovani specializzandi durante il loro percorso di studio prestavano sistematicamente la propria attività in varie cliniche calabresi, in particolare presso la Tirrenia Hospital di Belvedere Marittimo e Villa Serena di Catanzaro.

Quali i loro rapporti e le attività all’interno delle cliniche private?

Dalle ricostruzioni dei fatti e dalle dichiarazioni da parte della Magistrature sono state riportate alcune significative dichiarazioni come quella dell’amministratrice di Villa Serena di Catanzaro che dice: “Inoltre, preciso che questa società ha in essere una convenzione con il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’UMG di Catanzaro stipulata in data 21.2.2019, concernente il finanziamento di 2 assegni di ricerca per un ammontare totale di 12.000 euro, corredata di 3 note del predetto ateneo riguardanti la frequenza obbligatoria di alcuni medici in formazione specialistica presso questa struttura sanitaria. In relazione a tale convenzione ho notizia che i dottori Andrea Bruni ed Eugenio Garofalo siano occasionalmente e per un tempo limitato, presenti in questa struttura al fine di verificare e supervisionare l’attività degli specializzandi all’uopo espletata…”.

Ma anche la dottoressa Eleonora Consoli, nella sua qualità di Responsabile dell’Area Affari Generali dell’UMG di Catanzaro ha precisato in data 23.1.2024: “… La società si impegna a mettere a disposizione dell’Università le proprie strutture al fine di raggiungere e completare l’attività necessaria alla formazione dei medici specializzandi. L’Università si impegna tra l’altro a corrispondere in maniera esclusiva al trattamento economico spettante ai medici in formazione specialistica. La formazione del medico in formazione specialistica, ai sensi del D.lgs 368/1999, implica la partecipazione guidata o diretta alle attività mediche del servizio di cui fanno parte le strutture nelle quali si effettua la formazione stessa, nonché la graduale assunzione di compiti assistenziali e l’esecuzione di interventi con autonomia vincolata alle direttive ricevute dal tutor. L’attività dei medici in formazione specialistica non deve essere utilizzata per sopperire carenze di organico delle strutture, ma deve essere finalizzata essenzialmente all’apprendimento con assunzione progressiva di responsabilità personale in tutte le attività proprie della struttura di assegnazione. Concludo ribadendo che con tale convenzione sono state esclusivamente disciplinate le modalità di svolgimento della formazione specialistica degli specializzandi in Anestesia presso la predetta struttura sanitaria “.

Le due dottoresse parlano di verifica, di supervisione degli specializzandi. Specificano che i medici specializzandi che svolgevano e svolgono a tutt’oggi la propria attività all’interno di tali strutture in formazione non vanno a sopperire le carenze di organico delle due strutture. Ma la pianta organica delle due strutture, accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale, sono tali da garantire il corretto raggiungimento dei LEA (Livelli essenziali di assistenza)?

Come mai venivano inviati numerosi specializzandi in Anestesia e Rianimazione, soprattutto presso la ex Tricarico, in formazione, prima degli avvisi di garanzia? Mentre attualmente sono tutti a supporto del Prof. Bruni sull’ospedale di Cosenza? La Tirrenia Hospital non ne ha più bisogno?

Perché gli specializzandi vengono inviati, come pacchetti regalo, presso le strutture private accreditate con il Sistema Sanitario Nazionale?

Si parla della stipula di convenzioni con l’UMG sulla base del Decreto Legge n. 402/2017, allegato 1, che permette alle strutture di poter essere inserite nella rete formativa dell’Ateneo.

Spieghiamo ancora meglio…Esistono tre tipologie di strutture facenti parte della rete formativa degli specializzandi in Anestesia e Rianimazione: quelle accreditate che hanno i requisiti individuati dal Ministero dell’Istruzione e dall’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca), quelle di supporto che concorrono al raggiungimento dei volumi operativi delle attività assistenziali richieste per la formazione dei medici specializzandi.

Se non hai casistica cosa insegni ai tuoi specializzandi?

Si tratta della terza categoria, quella delle strutture complementari nel caso in cui debbano essere utilizzati dei laboratori, servizi, attività o altro che possano non essere presenti nella struttura della sede principale della specializzazione.

Che cosa aveva ed ha la Tirrenia Hospital ex Tricarico rispetto alla Scuola di Anestesia e Rianimazione dell’UMG di Catanzaro?

Quali sono i vantaggi per una struttura di essere inserita nella rete formativa di una scuola di specializzazione?

I vantaggi possono essere svariati: si va dall’avere mano d’opera a costo zero, al consolidamento dell’immagine dell’Azienda, dalla partecipazione a ricerche e convegni oltre che per lo stesso personale individuato quale tutor o come professore a titolo gratuito… E ancora all’avere riconosciuta un’esperienza utile quale trampolino per ottenere incarichi retribuiti, concorsi universitari o ruoli in enti di ricerca, fino ad essere riconosciuti come esperti della materia o essere coinvolti nelle pubblicazioni al pari dei docenti universitari.

Le due strutture coinvolte nella vicenda del Bruni e del Garofalo, molto inseriti nel Senato accademico dell’UMG di Catanzaro, sono state valutate dal Ministero dell’Istruzione e dall’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) per l’accreditamento e il relativo inserimento nella rete formativa della specializzazione di anestesia e rianimazione? No.

Attualmente sul sito del Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell’Università e della Ricerca è pubblicato il decreto di accreditamento delle strutture della rete formativa delle scuole di specializzazioni dell’UMG per l’a.a. 2023/2024 Decreto del 10 settembre 2024 che non le vede come complementari al raggiungimento dei volumi assistenziali della rete formativa, e né tra le strutture di raccordo. Probabilmente, sono inserite quali strutture complementari in convenzione diretta con l’UMG.

Una cosa è certa: numerosi specializzandi sono passati dalla Tirrenia Hospital ex Tricarico a prestare la propria opera o, meglio, a formarsi.

Ma quanto costa un anestesista? Anzi dove lo trovi un anestesista rianimatore che voglia lavorare in Calabria sottopagato?

La carenza di anestesisti rianimatori nel sistema sanitario nazionale è pesante, dovuta essenzialmente al carico di lavoro, con turni massacranti difficili da conciliare con la vita privata, è da anni che il numero chiuso per l’accesso alle scuole di specializzazione e la migrazione degli studenti che abbandonano la Calabria e non tornano più a determinare questa carenza.

Per le Aziende Sanitarie Provinciali il costo è alto soprattutto quando si cerca di sopperire alla carenza con i famosi gettonisti, pagati a 100 euro ad ora o attraverso le cooperative. Costo che lievita ancor di più per le strutture private.

I due specializzandi, all’epoca dei fatti, a che titolo andavano nelle due strutture? Ancora non erano specializzati e né tanto meno professori?

Ricapitolando: se i due giovani dottori Andrea Bruni ed Eugenio Garofalo siano occasionalmente e per un tempo limitato, presenti in questa struttura “al fine di verificare e supervisionare l’attività degli specializzandi all’uopo espletata…” (cit. amministratrice Villa Serena), come è possibile che potessero supervisionare l’attività degli specializzandi se essi stessi erano ancora specializzandi? La tesi dell’amministratrice di Villa Serena presenta delle lacune e non giustifica come mai i due specializzandi andassero a prestare la loro opera presso le due cliniche anche successivamente all’acquisizione del titolo di specialisti.

A che titolo percepivano la remunerazione, i due dottori, da parte delle due cliniche, quale la loro attività, forse un canale preferenziale per i pazienti critici che venivano accolti dal reparto di anestesia e rianimazione di Germaneto? Mano d’opera a costo zero? Domande a cui sicuramente la magistratura saprà dare una risposta.