La Madonna s’è presa la scena
di Gioacchino Criaco
Il Cardinale Zuppi si è lasciato infilare, o si è infilato da solo, in un vicolo cieco. Due anni fa lo invitammo a Gente in Aspromonte, disse di no perché aveva missioni più importanti; decise da solo o fu aiutato nella decisione, avesse accettato, oggi ne avrebbe capito di più. Presagimmo l’Aspromonte sul suo cammino, gli Aspromontani vivono di presagi, come tutti i fratelli a Sud. Oggi brancola nel buio, agisce di stizza, evoca profanazioni di code mozze. Che la ‘Ndrangheta a Porzi ci va da che è nata, a dir la verità con molta più discrezione negli ultimi tempi. Comunque andrà a finire Zuppi la partita l’ha già persa. La Chiesa ha dato in mano alla fibbia una carta preziosa con cui essa potrà ergersi a mamma di giustizia.
E la ‘Ndrangheta attraversa una delle sue cicliche fasi di rimescolamento, dipendente dai cavalli su cui gli apparati periodicamente puntano concedendogli protezioni e, attualmente, il potere della bianca.
L’intellighenzia, striminzita, calabrese s’è squagliata, alle prese con la consueta convenienza di giro su cosa dia più visibilità e più piume senza pagare alcun prezzo. Pochissimi volontari tentano di far luce in un buio profondissimo. Ci devi essere nato nella pancia di Mana Gi per intuire temi abissali quanto le cavità che le Vesti della Vergine celano a Porzi.
La politica è muta. La Madonna, mi perdoni il paragone indegno, vale più voti di destra e sinistra insieme. Milioni, che non sono solo quelli del popolo della Montagna. Ma figurarsi se Occhiuto, alle prese col reel di giro, ne intuisca il valore. E figurarsi se a Tridico, che si effigia di resti e rimesse, qualcuno sappia spiegare quanto l’interruzione carnale fra la gente, non solo i fedeli, e il suo afflato biologico con la terra, sia uno dei meccanismi fondamentali del disamore e quindi l’abbandono della Regione.
La versione pagana, e ancora amatissima, della Madre Montana, se la ride sopra il suo trono di pietra, adorata dal cuore straniero nel mezzo della sala dell’Altes di Berlino: “ai miei tempi”, dice, “avrei scatenato le ire del cielo”.
La Vergine di Polsi, immensamente più buona, ignorata dalle insegne ufficiali, si prende la scena e in silenzio parla al cuore di chi davvero la ama, fregandosene di stadi e processioni.
La foto è di Angelo Maggio









