Si preannunciava un testa e testa e così è stato: Pasquale D’Ascola è stato nominato nuovo primo presidente della Corte di Cassazione dal Plenum straordinario del CSM. Un solo voto di distacco sullo sfidante Stefano Mongini. Il giudice calabrese prenderà il posto dei Margherita Cassano, prima donna alla guida della Suprema Corte.
Nato a Reggio Calabria 67 anni fa, ma veronese d’adozione, sposato a padre di due figli, ha una lunga carriera, divisa tra Verona e Roma. Nel 2018, a 62 anni, è diventato il più giovane presidente di Sezione di Cassazione. E’ una figura vicina alla corrente progressista di Area.
Determinante per la sua elezione è stato il voto del togato laico di Italia Viva, Ernesto Carbone, ma l’assemblea si è spaccata, con 5 astenuti e tra questi proprio la presidente uscente. Una protesta contro il meccanismo delle nomine previsto dal Testo unico della Dirigenza.
Il commento di Mattarella
Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che presiede il Plenum, non ha partecipato alla votazione, “come di consueto e non di norma”, ha precisato, ma è trapelato che avrebbe preferito un voto compatto.
Dopo aver elogiato la Presidenza uscente, si è comunque congratulato con D’Ascola “convinto che il sapere giuridico e la sua lunga esperienza gli consentiranno di guidare con efficacia la Corte”.
Il sindaco di Reggio Calabria, Falcomatà: “Orgoglio della città”
“Desidero esprimere, personalmente e a nome dell’intera amministrazione comunale, le più vive e sincere congratulazioni al nostro illustre concittadino, Pasquale D’Ascola, per la prestigiosa nomina a presidente della Corte di Cassazione”. Così il sindaco di Reggio Calabra, Giuseppe Falcomatà, che aggiunge: “E’ un motivo d’orgoglio per l’intera comunità reggina”.
“L’incarico affidato a D’Ascola – prosegue – è un traguardo di altissimo valore istituzionale e morale, che rende onore non solo
alla sua brillante carriera e al suo straordinario impegno al servizio della giustizia, ma anche alla nostra città che conferma
la capacità di dare i natali a personalità di straordinario spessore. Un orgoglio che si rinnova, quindi, perché arriva a pochi mesi di distanza da un’altra importante designazione operata dal Csm: quella del procuratore generale della Suprema Corte, il reggino Piero Gaeta, che testimonia la ricchezza di valori e talenti che la nostra terra sa esprimere”. “Le nomine di D’Ascola e Gaeta – conclude Falcomatà – rappresentano un esempio di dedizione, competenza e integrità, una fonte di ispirazione per le giovani generazioni ed un motivo di fierezza per tutti noi. Al loro vanno i più sentiti auguri di buon lavoro da parte di tutta la città di Reggio Calabria”.









