Siamo al chi la spara più grossa. È la regola fissa di ogni campagna elettorale: tanto, agli elettori, si può far credere di tutto. I politici – o meglio, quelli che si spacciano per tali – sono maestri nel promettere l’impossibile, sicuri che tantoil popolo pecorone si mmuccà tuttu. Dai “milioni di posti di lavoro” di berlusconiana memoria ai “mille euro con un click” degli ultimi illusionisti, la formula non cambia mai. E le regionali in Calabria non fanno eccezione: la solita giostra delle promesse.
Da un lato c’è Tridico, che agita l’assegno mensile per tutti i disoccupati calabresi. Dall’altro Occhiuto, che rilancia con l’ennesima trovata miracolosa: dal giorno dopo la sua elezione, 100.000 euro a chiunque decida di trasferirsi nei paesini spopolati dell’entroterra. Gli stessi luoghi da cui la gente continua a scappare perché non ci sono più scuole, ospedali, trasporti, presidi sanitari, e in certi casi nemmeno un market dove fare la spesa.
Il trucco è sempre lo stesso. Entrambi giurano che si farà tutto con i fondi europei. La panacea di tutti i mali, la bacchetta magica che dovrebbe risolvere ogni problema. Ma la realtà è un’altra, e loro la conoscono benissimo. Tridico non può garantire un reddito universale coi fondi UE, e Occhiuto non può trasformare il social housing europeo in un bancomat da 100.000 euro a persona.
Perché il social housing, in Europa, non significa distribuire soldi a pioggia, ma finanziare progetti strutturali: recupero di case popolari, alloggi per studenti, edilizia a prezzi calmierati per giovani coppie, sostegno a chi non riesce a pagare un affitto. L’obiettivo è aumentare il patrimonio abitativo accessibile e garantire diritti, non incentivare chi ha capitali da investire a comprarsi un rudere in Aspromonte solo per intascare il contributo. È un’altra cosa, e Occhiuto lo sa benissimo.
E ancora: la stessa Commissione europea, con l’aggiornamento dei regolamenti di medio periodo sui fondi strutturali, ha chiarito che le nuove priorità (acqua, energia e social housing) devono essere coperte attraverso programmi pubblici e progetti di edilizia sociale. Mai con assegni diretti a singoli cittadini.
Il paragone con il Trentino, poi, è la solita presa in giro. È vero che lì esiste un bando fino a 100.000 euro per ripopolare i borghi. Ma a differenza di quanto lascia intendere Occhiuto, non ha nulla a che fare con fondi europei: è finanziato interamente con i soldi del bilancio provinciale. Un’iniziativa locale, fatta con risorse proprie. Occhiuto lo sa bene, ma fa finta di no: prende quell’esempio, lo riveste di retorica europea e lo spaccia come la sua grande idea per la Calabria. Morale della favola: quello che promette Occhiuto non corrisponde alla verità. È l’ennesima chiacchiera da campagna elettorale, confezionata per gli allocchi. E più è grossa la promessa, più facile è la presa in giro. E coma la solito ‘mmucca liù…









