L’attacco israeliano a Doha, il continuo sterminio di Gaza e i droni russi che violano lo spazio aereo polacco. Ma anche le trattative tra Mosca e Kiev impantanate da settimane, e il ruolo geopolitico dei Balcani. La conferenza stampa di Sergio Mattarella a Lubiana è stata ricca di contenuti. Il presidente della Repubblica si trova in Slovenia per una visita ufficiale di due giorni, iniziata con un incontro con la presidente Pirc Musar e proseguita con l’appuntamento con il primo ministro Robert Golob. Ed è proprio in occasione dell’incontro con i media, a margine del vertice con Golob, che Mattarella ha commentato, con preoccupazione, gli ultimi avvenimenti internazionali: “Ci stiamo muovendo in un crinale in cui anche senza volerlo si può scivolare in un baratro di violenza incontrollata. Come avvenne nel 1914, con l’inizio della prima guerra mondiale. “L’imprudenza dei comportamenti – spiega il presidente – provoca conseguenze anche se queste non sono scientemente volute”.
Ma lo scenario non è l’unico a preoccupare Mattarella. “In Medio Oriente la condizione rimane drammatica. Dopo la pagina oscura del 7 di ottobre con ostaggi ancora detenuti da Hamas in maniera inammissibile, a Gaza vi sono delle condizioni sempre più inaccettabili e di dimensioni tragiche. Una popolazione intera ridotta alla fame è una condizione che non si può accettare. Così come non si può accettare di espellere una popolazione o occupare territori in Cisgiordania rendendo impossibile una soluzione in quella regione”, ha dichiarato. Rispetto a quanto avvenuto in Qatar, Mattarella giudica “inaccettabile che si violi la sovranità di un paese”.
Infine il presidente ha giudicato negativamente il ritardo dell’Unione Europea nell’allargamento ai Paesi balcanici: “Alcuni Stati dei Balcani occidentali attendono da molti anni, alcuni addirittura hanno avanzato la candidatura a far parte dell’Unione da un ventennio. Pensare che l’ultimo Paese ammesso è stato la Croazia, ben 12 anni fa, da l’idea di come ci sia stata una pausa ingiustificata nel processo di allargamento, che va accelerato il più possibile. Ci sono Paesi che sono fondamentali per completare l’Europa. Sono fondamentali anche sotto il piano strategico, per la nostra difesa, per la nostra sicurezza economica e interna, per la lotta al terrorismo e ai trafficanti di esseri umani”.









