Dunque, sembra proprio che la radunata dei camerati catanzaresi avesse uno scopo ben preciso. Guarda caso, era stata organizzata nella serata della Cena Straordinaria… Che l’ azione dei fascisti e razzisti fosse volta a contrastare ”i recenti episodi di degrado e di criminalità” (saremmo anche curiosi di sapere quali sarebbero) nel centro storico fosse in realtà orientata a garantire sicurezza a quanti hanno potuto accedere al costoso evento gourmet era scontato. Bastava guardare i partecipanti, a partire dalle due maschere che si contendono a chiacchiere la guida della Regione Calabria ma sono in realtà due facce della stessa medaglia fatta di malaffare e di corruzione. Che schifo!
Insomma, il ruolo che i fascisti hanno sempre avuto. Tutelare gli interessi dei padroni, compresi quelli della falsa sinistra impersonata dalla maschera di Tridico. Hai visto mai che qualcuno potesse turbare la cena di gala, straordinaria appunto? Questa cena, e i molti altri eventi previsti nel capoluogo, sono lontani anni luce da quelle periferie, e dalle periferie che anche il centro storico di Catanzaro contiene, che hanno ben altri problemi, legati alla sopravvivenza nel quotidiano.
Di certo chi vive in periferia ed è abbandonato nelle sacche di bisogno del centro storico di Catanzaro non è stato tra gli avventori delle luculliane tavole imbandite con il consenso e l’attiva partecipazione dall’ amministrazione Fiorita. Nella foto di copertina c’è persino la faccia della vicesindaca Iemma, che nonostante l’impegno di Jasmine Cristallo, sta ancora là non si capisce se ancora in quota Celia o in quota… vattelappesca!
Intanto gli “eroi! in anfibi – la grafica utilizzata per comunicare lo straordinario evento della radunata non lasciava dubbio alcuno – pensavano di prendere a calci i soggetti sociali deboli, gli emarginati, gli immigrati. Insomma, si proponevano di essere protagonisti muscolari di quel percorso che prefigura la città tutta lustrini e paillettes, e abbandona le periferie al loro destino.
Che poi è quello che succede in Italia, del resto. Quella guerra di classe che i padroni – corteggiati da destra e sinistra senza distinzione – hanno fatto e continuano a fare, drenando ricchezza dai ceti popolari, e restituendo precarietà e miseria.









