Calabria, la campagna elettorale è un affare… di famiglia
Altro che clan, qui siamo alla saga familiare. Alle elezioni regionali calabresi, la vera sorpresa non viene dai programmi, né dalle promesse, ma dal cognome sul cartellone. O meglio: dai cognomi incrociati.
Gianluca Gallo, candidato di lungo corso, ha deciso di non affrontare la solitudine della scheda elettorale. Con lui, in lista, corre anche la consuocera Elisabetta Santoianni. Un’accoppiata che non si era mai vista: altro che ticket politico, qui siamo al “pacchetto famiglia”.
Grazie alla doppia preferenza di genere, l’operazione è geniale nella sua semplicità: l’elettore può barrare Gallo e aggiungere Santoianni, oppure viceversa. Una combinata da manuale, un “due per uno” che neanche al supermercato. Risultato? I consuoceri stanno sbancando le previsioni e rischiano di diventare la nuova coppia d’oro della politica calabrese. Del resto, abbiamo già scritto che il Gallo cedrone ha trovato anche la maniera per finanziare la “Notte Bianca” a Cassano del padre della candidata. Un trionfo.
E chi resta a guardare? Pasqualina Straface, che replica a tutti ma qui rischia di rimanere senza platea (come se non bastasse il giovane Salimbeni che già rompe le scatole), e Piercarlo Chiappetta, costretto a ricalcolare le strategie mentre i voti se ne vanno… a pranzo della domenica tra consuoceri.
In fondo, la Calabria è terra di tradizioni. C’è chi tramanda il vino, chi l’olio, chi il seggio in Consiglio regionale. La morale? In politica, come nella vita, meglio scegliersi bene i consuoceri.









