di Ferdinando Gentile
La quarta edizione di Laudomia, appena conclusa, ci ha ancora una volta stupiti. Tre giorni di iniziative culturali, carichi di significato e pieni di storie che ci ricordano come l’arte, il teatro e la letteratura possano aiutarci a costruire una città migliore.
Tante le persone che hanno attraversato il festival, tanti gli autori che hanno condiviso le loro esperienze, tanti i volontari che da un anno lavorano a un evento interamente autofinanziato. Laudomia è questo: impegno, amore, discussione ed empatia con la città.
Laudomia è l’esatto contrario della logica del progettificio culturale che impera in questa città. È l’esempio concreto che, con poche centinaia di euro, si può costruire un festival aperto, attrattivo e coinvolgente nel cuore della città. È la dimostrazione che oltre l’associazionismo di facciata, vicino a questa amministrazione comunale incapace, nonostante i lauti finanziamenti, di realizzare qualcosa di culturalmente decente, esiste un mondo già all’opera, capace di sprigionare nuove energie e pronto a rafforzare la propria azione.
Ci sono loro, a cui parole come “sociale”, “rigenerazione urbana” e simili interessano esclusivamente per vincere qualche bando milionario, e poi, per fortuna, ci siamo tutti e tutte noi, impegnati in mille forme a costruire una Cosenza migliore.
W Laudomia!









