Cosenza. Malasanità al 118: sala operativa o sala dei favori? Il concorso per dirigenti medici truccato

Da oggi iniziamo un viaggio senza “anestesia” dentro il mondo del 118 cosentino, ritornato di prepotenza alla ribalta delle cronache dopo la tragicomica denuncia del sindaco “telecomandato” di Cosenza… Un viaggio tra imboscati, santi in paradiso, concorsi truccati e postazioni lasciate scoperte, mentre la gente muore aspettando i soccorsi. Sarà un’inchiesta divisa in 4 parti.

– Nella prima scopriremo come un concorso per medici sia diventato la sagra dei punteggi taroccati; nella seconda entreremo nella hit parade degli idonei; nella terza smaschereremo il “club privato” della Sala Operativa, dove il fresco dell’aria condizionata e i turni extra valgono più della vita dei cittadini. nella quarta il “bonus”. Cioè quel personaggio con il quale e senza il quale si rimane tali e quali… 

PUNTATA 1

SCANDALO MALASANITÀ SETTORE EMERGENZA 118: CHI SONO I SANTI IN PARADISO, GLI IMBOSCATI, GLI IMPASTETTATI, LE POSTAZIONI SENZA MEDICO…

♦️ Occhiuto, parlando di “imboscati” nella sanità calabrese, si riferiva in particolare a medici e infermieri formalmente in servizio, ma di fatto assenti o impiegati in mansioni di ufficio o altro — spesso ben protetti da coperture politiche o sindacali, anziché impiegati dove servirebbero davvero, cioè nei reparti, nei pronto soccorso o sui mezzi di soccorso. Ma, oltre ai proclami, pur sapendo nomi e cognomi, sia degli imboscati che dei loro padrini, tutto si è tradotto in un nulla di fatto!

💥Cominciamo a fare i nomi dei santi protettori. Quelli che cioè decidono, spostano, trasferiscono, tolgono e mettono: IL TRIO GRAZIANO-BORSELLI-COSCARELLA…e i loro sottoposti. Per i non cosentini, Antonello Graziano detto Strafalaria, è il direttore generale (!) dell’Asp di Cosenza; Riccardo Borselli, alias il “dottore volante” per i suoi trascorsi nell’elisoccorso, è il capo indiscusso del molto presunto servizio di Emergenza-Urgenza della sanità cosentina; infine Sergio Coscarella, detto Frate Tac, noto “uomo di chiesa”, è il braccio destro e armato del Borselli. 

♦️ C’era una volta… o forse c’è sempre stato. Comunque la nostra storia comincia con un concorso pubblico per dirigenti medici MCAE (Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza), che in Calabria si è trasformato in un pasticcio burocratico degno di nota.

♦️ Dopo bandi aperti, riaperti e ri-riaperti, prove scritte, pratiche e orali, alla fine la graduatoria pubblicata il 29 settembre 2023 è stata un mezzo terremoto: medici con anni di esperienza e carriera si sono ritrovati penalizzati rispetto a neolaureati quasi senza pratica. Facile capire che poi gli altri concorsi sono andati deserti…

♦️ Il problema? Nessuna trasparenza sui criteri di valutazione, in barba al DPR 483/1997. Solo ad ottobre 2023, dopo quasi un mese dall’uscita della graduatoria definitiva, a giochi fatti e dopo l’assunzione dei primi 18 medici, l’ASP pubblicava i famigerati criteri: punteggi ridicoli (0,10 punti per un attestato d’emergenza che hanno tutti – peraltro obbligatorio per chi fa 118 – e 0,15 per un corso di medicina generale). Risultato: per i meritevoli, titoli e anni di servizio buttati nel cestino, mentre qualche candidato “zoppo di titoli” veniva magicamente favorito. ♦️ Una vicenda che sa di ingiustizia, opacità e scandalo, e che getta un’ombra pesante su come vengono selezionati i medici che dovrebbero salvare vite nei pronto soccorso calabresi.

💥Concorso medici MCAE: la saga infinita delle delibere, tra pasticci e punteggi ridicoli

♦️Sembra una barzelletta, ma purtroppo è tutto vero. In Calabria, quando si parla di concorsi pubblici, la trasparenza resta sempre un optional. La vicenda riguarda i posti da dirigente medico MCAE (Medicina e Chirurgia di Accettazione e d’Urgenza), e il balletto di delibere, riaperture e graduatorie che si è trascinato dal 2019 al 2023… fino agli imbrogli che a tutt’oggi sussistono.

♦️ Tutto parte da un concorso pubblicato sul BURC nell’agosto 2019, poi riaperto con la Delibera n. 1429 del 31/08/2022. Successivamente, la Delibera n. 803 del 05/04/2023 riapre nuovamente i termini e aggiunge altri 10 posti ai già 8 previsti.

♦️ Nel frattempo, il DL 34 del 30/03/2023 apre ai medici convenzionati con almeno 36 mesi di servizio, anche non continuativi, nei servizi di emergenza del SSN.

Il 5 luglio 2023 arriva la Delibera n. 1440, che nomina la commissione esaminatrice presieduta da Riccardo Borselli, sempre lui, il famigerato “medico volante”.

♦️ Le prove scritte e pratiche si svolgono il 28 luglio 2023, seguite dagli orali il 4, 5 e 6 settembre 2023. Si presentano 87 candidati provenienti da tutta la Calabria.

♦️ Nella delibera 1426 del 05/07/2023 viene chiarito che, successivamente alla prova scritta, si sarebbero valutati i requisiti di ammissione. Bene: il 29/09/2023 esce la graduatoria, con tutti i partecipanti idonei e i titoli valutati (carriera, studio, curriculum professionale). Ma senza alcuna legenda sui criteri adottati e, soprattutto, senza rispetto del DPR n. 483 del 10/11/1997.

♦️ Risultato? Medici con molta anzianità di laurea, servizio e curriculum professionale si ritrovano con punteggi più bassi rispetto a neolaureati freschi freschi (ma ‘impastettati e compiacenti!), con poca o nulla esperienza lavorativa. Un ribaltone che sa tanto di beffa.

♦️ E non finisce qui: il 23/10/2023, quasi un mese dopo la pubblicazione della graduatoria definitiva e a convocazioni già fatte per i primi 18 medici destinati ai Pronto Soccorso, l’ASP pubblica finalmente sul sito i famigerati “criteri di valutazione dei titoli”. Una presa in giro, perché i punteggi sono talmente ridicoli da sembrare uno scherzo: 0,10 punti per l’attestato di emergenza (obbligatorio per lavorare al 118 e quindi posseduto da tutti), 0,15 punti per il corso di Medicina Generale.

♦️ Alla fine, qualcuno con pochi titoli si è visto magicamente “lievitare” il punteggio, mentre chi ha speso anni di lavoro e sacrifici è stato messo da parte.

♦️ Il tutto in un settore, quello dell’emergenza-urgenza, che dovrebbe garantire merito, serietà e competenza. Invece, l’ennesimo concorso all’italiana (anzi, alla calabrese): una tela di delibere rattoppate, un meccanismo opaco e un finale scandaloso. Del quale continueremo a scrivere domani.

1 – (continua)