MALASANITÀ IN CALABRIA, IL 112 CHE FUNZIONA SOLO SULLA CARTA E PER POCHI AMICI
Silenzi, numeri di comodo, privilegi e morti che pesano sulla pelle dei cittadini.
♦️ LA VERSIONE UFFICIALE… QUELLA TANTO CARA ALLA “CRICCA”
Il direttore del Dipartimento Emergenza-Urgenza Borselli risponde a un sindacato e difende a spada tratta la Centrale Unica 112: non c’è trucco non c’è inganno, signori e signore, «Ogni giorno i dati sulla gestione delle chiamate vengono trasmessi al Ministero dell’Interno, mentre periodicamente arrivano alla Prefettura». Secondo lui, il sistema funziona, non esiste alcun collasso né abbandono. Un meccanismo trasparente, monitorato e certificato. Ma davvero? Peccato che questa narrazione sia costruita sugli stessi numeri che alimentano i comunicati della dottoressa Pasqualina Straface e del dottor Antonio Italia. Numeri sbandierati davanti alle telecamere, ma che non corrispondono alla realtà quotidiana dei cittadini.
♦️ I CASI CHE RESTANO SENZA RISPOSTA
Dietro i grafici rassicuranti, e le “pagliètte” dette in TV con tanto di silenzi a contorno restano le domande inevase.
💥 Il caso Congi, mai chiarito. Allora perché dottor Borselli, se è tutto così limpido e trasparente come dice, ha negato l’accesso dei dati alla moglie di Serafino ed ai suoi legali?
💥 La piccola Carlotta, per cui si è parlato di ritardi e omissioni. Anche in questo caso, il dottor Borselli ‘mpìngia e non gli esce parola, se non per trincerarsi dietro frasi di convenienza.
💥 Le famiglie che hanno visto l’ambulanza arrivare troppo tardi o non arrivare affatto.
In queste occasioni, né Borselli, né il suo vice Fra Tac Coscarella, né la Pasqualina, né l’Italia intera… hanno avuto il coraggio, o meglio dire le palle, di parlare. Il silenzio come unica risposta.
♦️ VOLONTARI TRATTATI COME FACCHINI
Alle voci dei volontari che protestano per le postazioni soppresse, per le ambulanze ridotte e per l’assenza totale di diritti e tutele, la dirigenza risponde con indifferenza. Nessun tavolo di confronto, nessuna spiegazione. Solo promesse mai mantenute.
♦️ TURNI D’ORO, ARIA CONDIZIONATA E POLTRONE DORATE
Quando però c’è da firmare i “turni aggiuntivi” a 80 euro l’ora, le penne scorrono veloci. Quando c’è da spostare un medico dall’ambulanza alla Centrale, a scaldare poltrone, le decisioni arrivano in fretta. E se serve riammettere qualche “amico del sistema”, dimissionario di fresco ma utile a garantire equilibri interni, la porta della Centrale si riapre senza problemi.
La trasparenza sbandierata da Borselli regge solo sulla carta intestata dei comunicati ufficiali. Nella realtà, il sistema del 112 in Calabria continua a mostrare falle, ritardi e favoritismi e il tempo quando si poteva “ammucciàre” è finito… Intelligenti pauca!









