Buongiorno direttore Carchidi. Complimenti per l’articolo su Piero Aiello e sulla figlia candidata. Ma a lei manca un pezzo della famiglia. Il genero. Cioè il marito della figlia. Un certo Francesco Simon. Diciamo un prestanome del senatore. Un ragazzo figlio di un professore con la madre dirigente scolastica che dalla sera alla mattina fa un investimento di milioni di € per l’acquisto e la ristrutturazione di una villa per ricevimenti. Villa Etesia si chiama. Bisognerebbe chiedere al senatore Aiello come il signor Simon, all’epoca fidanzato della figlia, abbia avuto le autorizzazioni da parte del Comune di Catanzaro come “agriturismo” in modo fittizio visto che all’epoca il sindaco era Sergio Abramo e poi come si è comprato le attrezzature avendo avuto un finanziamento farlocco da Invitalia. Giova ricordare che all’epoca Invitalia era gestita dal mitico Domenico Arcuri, calabrese doc e sodale del senatore Aiello. Questa gente non ha vergogna né pudore. Ora che per Aiello la mangiatoia è finita… cerca di piazzare la figlia che non capisce niente di politica per cercare di ritornare in auge soprattutto avendo l’aiuto di quel campione del genero che a Catanzaro lo conoscono tutti essendo una persona poco affidabile visto che per la sua proverbiale spocchia e arroganza ha lasciato tanti di quei debiti che non lo sa nemmeno lui e che gli vengono “abbonati”, visto che è il genero di Piero Aiello. Che vergogna. Questa gente non deve essere votata. Un saluto da Catanzaro.
Lettera firmata









