PIAZZA DELLA RESISTENZA, TRA COMIZI E CORSIE CHIUSE: LO SPORT DIVENTA CAMPAGNA ELETTORALE
Corsie chiuse, stipendi non pagati, famiglie ignorate.
Fonte: U’Ruccularu
A Crotone lo sport è diventato business, ricatto e propaganda.
Ieri sera Piazza della Resistenza non era solo un palco elettorale.
Mentre il sindaco Vincenzo Voce, il presidente della Provincia Sergio Ferrari e il governatore Roberto Occhiuto provavano a raccontare la Calabria “che cresce” tra luci e slogan, a pochi metri dal microfono c’era la realtà:
i ragazzi della Kroton Nuoto, insieme ai genitori, con cartelli e voci incrinate dalla rabbia.
Loro non chiedevano applausi, ma semplicemente di poter entrare in una piscina comunale costruita con soldi pubblici e oggi trasformata in un fortino conteso da società, carte bollate e interessi incrociati.
LA PROTESTA: “Un’estate in mare, ma l’inverno?”
«Abbiamo passato l’estate ad allenarci in mare, ma per l’inverno non sappiamo dove andare», hanno detto alcune mamme.
Una frase semplice che vale più di mille promesse elettorali.
I cancelli della piscina olimpionica restano serrati, e il silenzio della politica pesa più dell’acqua che manca nelle corsie.
Le famiglie hanno parlato direttamente con Occhiuto, che ha risposto con il classico vocabolario da campagna:
«Mi informerò, poi vi faccio sapere». Tradotto: rinvio sine die, come da manuale del politico navigato.
VOCE VERSIONE “PONZIO PILATO”
Il sindaco Voce, invece, ha scelto la linea del catechismo: lavarsene le mani.
«È una questione privatistica, ci ho provato quattro volte, ma litigano sempre».
Poi la ciliegina: «Anche una denuncia si può ritirare, se c’è volontà».
E qui la satira si scrive da sola: il primo cittadino che, invece di difendere la legalità, invita a dimenticarla.
Altro che mediazione: la denuncia è un optional e lo sport un favore concesso.
BOSSI, IL GUARITORE ISTITUZIONALE
L’assessore allo sport Luca Bossi è apparso in versione “parafulmine”:
«Non è per le elezioni o per evitare scontri con la Rari Nantes, ma è una controversia tra privati».
Parole che suonano come un disco rotto.
Stesso spartito da giugno a oggi:
incontri, tavoli, promesse di tutela, mentre gli atleti restano in mare aperto.
Bossi ribadisce: «Abbiamo fatto tutto ciò che potevamo».
Ma i fatti parlano chiaro: stipendi non pagati, corsie chiuse e una città che vede nello sport non più un valore, ma un palcoscenico di interessi.
Intanto, però, la piscina è di proprietà comunale e né l’assessore né il sindaco osano revocare la gestione alla Rari Nantes.
Anzi, nel pieno del suo monologo, Voce si lascia scappare la vera intenzione di questa amministrazione: completare la piscina CONI per poi concedere la gestione, così da evitare discussioni fastidiose, Senza né bandi né gare.
Peccato che non si sappia né quando né se davvero la piscina verrà ultimata, visto il blocco del cantiere da lungo tempo senza alcuna spiegazione e visti gli interessi della Guardia di Finanza magari per conto della procura per presunti illeciti.
DAL PALCO ALLA PISCINA: LA POLITICA CHE NON NUOTA
La scena di ieri è emblematica: sopra, tre leader che si abbracciano e parlano di sviluppo; sotto, ragazzi che protestano per un diritto basilare.
Uno spaccato plastico della Crotone di oggi:
la politica che naviga nei comizi, e i cittadini che affogano nei problemi.
E intanto la piscina resta preclusa, lo stadio è sotto amministrazione giudiziarioa, la piscina CONI sotto indagine, e lo sport – quello vero – diventa terreno di ricatti, debiti e propaganda.
“O SI APRE PER TUTTI O SI CHIUDE PER TUTTI”
Lo ha detto lo stesso Voce: «O si apre per tutti o si chiude per tutti».
Parole che suonano come una resa.
Perché se lo sport diventa un’arma di ricatto e la politica recita la parte di Ponzio Pilato, allora non resta che la piazza.
E ieri sera, in Piazza della Resistenza, il vero comizio l’hanno fatto i ragazzi della Kroton Nuoto.
Intanto, però, ancora oggi la Rari Nantes gestisce l’impianto, la Kroton Nuoto resta fuori e l’amministrazione Voce continua ad essere proprietaria della struttura.
L’inverno è alle porte e i ragazzi non hanno una piscina dove allenarsi.
E allora l’invito lo facciamo noi al sindaco e all’assessore allo sport, che millantano sempre di non poter esercitare nessuna azione in questa vicenda:
“Revocate la gestione, esprimete legalità.”









