Calabria 2025. Ma un vinni para vrigogna!

Ma un vinni para vrigogna!
Ma come si fa a dire che Salvini è il miglior ministro per la Calabria, dopo Giacomo Mancini?
Solo per aver pronunciato questa eresia, Katya Gentile meriterebbe l’esilio perpetuo dalla Calabria. E non c’è opportunismo — tipico di certa gente che fa politica — che tenga. A tutto c’è un limite. Di fronte a questa espressione la reazione è una e solo una: u vuammicu. Come si fa ad accostare un razzista, uno xenofobo, un ignorante, un servo sciocco del sionismo, a una figura come quella di Giacomo Mancini? Ce lo spieghi Katya Gentile. Se una spiegazione, al di là dell’opportunismo, c’è.

Certo è che cci ni vo’ curaggiu a dire questo. E non è il coraggio degli eroi, ma il coraggio dei vili: di chi si prostra ai piedi del padrone solo per convenienza, e di chi scambia l’ignoranza per fierezza. Ci vuole coraggio a leccare i piedi a uno come Salvini e soprattutto a mentire a se stessi. E se l’aver solo accostato il nome di Mancini a quello di Salvini fa palummari, quello di sostenere Salvini — specie dopo la sua intervista alla tv israeliana — è ancora peggio: è ’na mmuccagliata in faccia a tutti i calabresi. Offesi, vilipesi, denigrati da Salvini per decenni. Ma non è nemmeno più questo il punto.

A Katya Gentile, a Orlandino Greco, a Simona Loizzo e a tutta la framazza calabrese candidata con la Lega vogliamo chiedere se sono d’accordo con le parole di Salvini sul sostegno incondizionato dell’Italia e del suo partito all’azione di Netanyahu. Se davvero pensano, come ha detto Salvini, che Israele abbia il diritto di difendersi anche bombardando ospedali, scuole, case, campi profughi. Uccidendo giornalisti, medici e affamando un’intera popolazione. Vogliamo sapere da loro se, quando si parla di oltre 30.000 bambini morti sotto le bombe israeliane, bisogna davvero “definire bambino”.
Vorremmo sapere noi elettori se quello in corso a Gaza, sotto gli occhi di tutto il mondo, per Katya, Orlandino, Simona e tutta ’a franzamaglia leghista calabrese, si può definire genocidio oppure no.

Vorremmo capire se il loro opportunismo li ha spinti fino al punto di rinnegare la propria umanità. Dopo u vuammicu, e ’a muccagliata, non ci resta che il ribrezzo. Perché il punto è semplice: non è Salvini che fa ribrezzo, quello lo sappiamo già da anni. Il vero ribrezzo è vedere calabresi come Katya Gentile, Orlandino Greco, Simona Loizzo e tutta ’a franzamaglia che si prestano a sostenerlo. Ci fa ribrezzo vederli strisciare ai piedi di Salvini per una poltrona, disposti per questo a passare anche sui cadaveri di 30.000 bambini.
Ma un vinni para vrigogna!