NOTA STAMPA LA BASE COSENZA
Non vogliamo arrivare a conclusioni affrettate, ma morire così nel 2025 ci sembra davvero inaccettabile.
La vicenda che ha portato alla morte di Guglielmo Gualtieri, 40 anni, nostro conosciuto e amato concittadino, non è soltanto tragica: è sconvolgente. E, sebbene le circostanze debbano essere chiarite, ci sono già elementi che appaiono intollerabili.
Quello che sappiamo, per cominciare, è che la clinica della Madonnina, di proprietà della famiglia Greco, già nota per diversi episodi di malasanità nelle strutture sanitarie a loro riconducibili, non dispone di un reparto di rianimazione. Da chiarire è se si sia almeno tentato di trasferire Guglielmo all’Annunziata per evitare il peggio.
Ma non è tutto: sarà necessario fare piena luce sulle procedure adottate e verificare se siano stati rispettati i protocolli in ogni fase, dal pre ricovero all’intervento, dal momento che si trattava di una struttura convenzionata.
Infine, permangono forti perplessità sull’etica con cui la notizia è stata comunicata ai familiari. Quanto sappiamo finora, purtroppo, non è affatto confortante.
Le domande che affollano i nostri pensieri sono molte, ma una più di tutte ci assilla: se questo intervento si fosse potuto svolgere in un presidio pubblico, senza liste d’attesa infinite e senza compromessi, Guglielmo sarebbe ancora qui con noi?
Quello che è certo è che rimaniamo vigili e pretendiamo che si vada fino in fondo per chiarire le responsabilità che hanno portato a un epilogo così drammatico e assurdo. Guglielmo era uno sportivo, era in salute ed era giovane.
Ci stringiamo con tutto il cuore alla sua famiglia, agli amici e a tutte le persone colpite da questo dolore. Pretendiamo verità.









