Calabria 2025. Daffinà, storia di un damerino tra l’amico gioielliere, le trasferte con Robertino e la moglie furiosa: i retroscena della via dell’arcobaleno

di Rocco Tripodi 

Riguardo all’articolo da voi scritto sulla “piazzata napoletana” magistralmente interpretata dalla gentile dottoressa MARINA PETROLO in DAFFINÀ in un supermarket di articoli preziosi (se proprio preferite gioielleria) a Vibo Valentia in via Enrico Gagliardi, tra i miei concittadini molto si è raccontato in quanto cronaca appassionatamente già riportata e quindi da tempo di dominio pubblico. Tutto il resto, antefatti e retroscena, sono ricostruzioni attendibili anche se non sempre veri e propri riscontri.

Il venditore di ori SALVATORE FRANZE’ in gioventù batteva… le lamiere, poi ha svortato ed è passato agli ori venduti al kilo senza però mai smettere di battere. Del suo rapporto speciale con TONINO DAFFINÀ, uno dei più in vista tra i politici/faccendieri del centrodestra calabrese, ho già scritto altre volte, ospitato da voi. E ogni volta che nomino il gentil politico vagheggino, ironizzo su come è interpretata tanta delicata gentilezza dai miei concittadini e loro capiscono e ammiccano.

La banda del cazzaro e del gattopardo

L’amicizia della coppia è condivisa da personaggi potenti e non ne fanno mistero. Si dà per certa quella col procuratore Spagnuolo (eroe dei due mondi – si fa per dire – tra Vibo e Cosenza) e con qualche prefetto, ma sono voci, racconti e personalmente non ho riscontri. Certo, pochi mesi fa una domenica mattina, ho incrociato nelle vicinanze della sua gioielleria, Franze’ in compagnia del, già, ex prefetto di Vibo Paolo Giovanni Grieco e consorte. Una gita fuoriporta di gioielleria, di pura cortesia (?). Evidentemente dopo gli anni di permanenza, quello che di Vibo mancava all’alto funzionario del governo era Franzè. E a dirla tutta anche sul versante cosentino, il già prefetto Grieco non era passato inosservato a brindare – guarda un po’ il caso – con Occhiuto e compari al Vinitaly di Sibari.

Di DAFFINÀ si è sempre raccontato di una infanzia un po’ turbolenta, chiacchierata e sbandatella, quegli atteggiamenti giovanili curabili con una sana e vigorosa sculacciata. Ma di questa terapia, pare non abbia colto la finalità. Viene comunque generosamente classificato dai suoi concittadini come un gran simpatico maiale, in senso goliardico ovviamente, un cicisbeo che non arretra mai in un corpoacorpo con una mutanda e con gusti sessuali fluidi e trasversali.

L’episodio della signora Petrolo in veste di Thor? Non so se fosse armata di martello, catene o frustino (!), quello che si dice è che una pattuglia dei carabinieri o per combinazione o perché allertata, una notte, notando in un villaggio credo di Zambrone, in un periodo di non frequentazione, luci accese e rumori provenire dall’appartamento di TONINO il damerino, riesce a mettersi in contatto con la famiglia e chiedere, prima di intervenire inopportunamente, se all’interno ci fossero loro.

Pare che la signora Petrolo, sicura che il fedele marito fosse al lavoro, magari in trasferta a Roma con Occhiuto come spesso gli accadeva, abbia autorizzato i militi a procedere. Cosa e chi hanno trovato? Se tutto ciò è vero, oltre a un certo disordine, al Tonino – pare – smutandato, al Franze’ che batteva (deformazione) rumorosamente e ad un trans pare, il solo che appariva divertito, non è dato sapere. Certo è che la prima ad essere involontariamente informata delle trasferte goderecce del consorte dovrebbe essere stata la moglie che non si sa se contrariata per le prestazioni extraconiugali del religiosissimo TONINO o per la di lui cazzonagine per cui si è fatto intrappolare come un sorcioorbo di campagna dalla benemerita, sputtanando la famiglia.

Da qui l’assalto fuori controllo della pia donna sfuggito alla FAMIGLIA, la quale, in presenza di commesse e clienti, ha VANDIATO il buon nome (l’onore neanche un po’) dei PETROLO e vandalizzato la gioielleria del Franze’, che a vederlo sembra un fragile bruco umidiccio… e se tanto mi dà tanto sai che goduria! So’ gusti! E de gustibus non est disputandum!
Le genti narrano che pochi giorni dopo il fattaccio – sicuramente questa volta dietro la regia della FAMIGLIA -, sono andati in scena, concedendo diverse repliche, romantiche passeggiate lungo il centro della città, in bella vista, della coppia, per la prima volta, a detta di tutti, insieme, disinvolti, felici e contenti come si conviene ai cornuti. Bisognava dimostrare che non esiste nessuna forma di penetrazione dall’esterno che possa in qualche modo scompigliare la FAMIGLIA.
Ma tant’ è: LORO sono loro e NOI, orgogliosamente, NON SIAMO LORO!