Crotone. Una città senza regole: quando comanda la legge del più forte e i ciucci applaudono

UNA CITTÀ SENZA REGOLE: QUANDO COMANDA LA LEGGE DEL PIÙ FORTE MENTRE I CIUCCI APPLAUDONO

Fonte: U’Ruccularu 

Tra abusi elettorali, campagne di facciata e silenzi colpevoli
Crotone sembra una città dove la legalità resta un concetto astratto, buono per i discorsi ufficiali e per le inaugurazioni, ma lontano anni luce dalla vita quotidiana.
Qui vige la legge del più forte, di chi ha più amicizie, di chi può permettersi di agire senza temere conseguenze.

LA CAMPAGNA ELETTORALE FUORI CONTROLLO
La recente campagna elettorale è stata lo specchio di questo degrado.
Non solo nei contenuti, poveri e squallidi, ma soprattutto nella pratica.
Ognuno ha fatto come ha voluto: cartelli elettorali piazzati in zone vietate per ordinanza sindacale, poi rimossi; bacheche comunali violate, con manifesti affissi senza rispettare l’ordine stabilito. La legge? Ignorata, e nessuno è intervenuto.

VIA ISRAELE E IL NODO DELLE AREE INCOMPIUTE
Il sindaco ha puntato i riflettori su via Israele, un fazzoletto di terreno definito sporco e incolto dallo stesso primo cittadino.
Ma se è così, di chi è la responsabilità della manutenzione se non del Comune stesso?
E poi: quell’area non appartiene al Comune, che non possiede titoli edificatori.
Perché allora tanta insistenza?
Quale progetto si nasconde dietro?
Il sindaco dovrebbe chiarire, in nome di quella legalità celebrata nella sala Falcone e Borsellino, e spiegare anche perché gli alloggi popolari di Fondo Gesù restano abbandonati e mai completati.

FALCONE E BORSELLINO RIDOTTI A “BRAND”
Oggi si intitola tutto a Falcone e Borsellino: sale, vie, persino stanze comunali.
Come i nomi delle pizzerie che si ripetono ovunque, sempre uguali.
Ma la legalità non è una moda né un’etichetta da appiccicare a una targa.
È sostanza, è rispetto delle regole, non la legge degli amici degli amici.
Intitolare senza cambiare la realtà significa svuotare di senso la memoria dei magistrati che hanno dato la vita per la giustizia.

IL CIRCO MEDIATICO E LE ASFALTATURE MIRACOLOSE
Intanto si alimenta un circo mediatico: il sindaco insulta gli oppositori, minaccia querele, rifiuta il contraddittorio.
La stampa locale si limita a pubblicare comunicati fotocopia, con immagini prese da Google, senza mai porre una domanda o a definire belle le inaugurazioni.
Così una semplice leccata di asfalto diventa “cantiere”, un intervento banale trasformato in opera pubblica straordinaria.
Altrove, a Terni o in altre città del Sud più avanzate, inorridirebbero davanti a tanta miseria culturale.

UNA CITTÀ VENDUTA E UN OSPEDALE DI FACCIATA
Crotone è ormai nelle mani di Roberto Occhiuto, dimessosi per indagini e già pronto a ricandidarsi. La sanità è allo sfinimento: basta una mano di vernice all’ospedale perché venga celebrata come grande intervento.
Nel frattempo il sindaco “civico” dimentica l’ambiente e si concede festini con i soldi di Eni, mentre i cittadini restano senza risposte.

EVENTI CULTURALI “BOLLITI”
Il cartellone “Autunno insieme”, presentato oggi, è la fotografia della mediocrità.
Quattro rassegne con personaggi già bolliti, che presentano libri o commentano foto, spacciati per eventi culturali.
Altrove si parlerebbe di programmazione, qui si deve inorridire davanti a tanta pochezza.

LA CULTURA RIDOTTA A CORNICE VUOTA
La cosiddetta “casa della cultura” ospita sempre gli stessi convegni riciclati e le solite quattro fotografie in bianco e nero.
Nulla che stimoli davvero il pensiero critico o valorizzi il patrimonio cittadino.
Cultura come contenitore vuoto, riempito solo per far numero.

IL SILENZIO DEGLI ORDINI PROFESSIONALI
Ordini di categoria e professionali assenti: tacciono per paura o per opportunismo.
Non una parola sui parcheggi insufficienti, sul commercio al collasso, sull’economia cittadina allo stremo.
Mentre il sindaco racconta che Crotone “cresce”, la realtà dice il contrario.

REGOLE DIVERSE PER CHI GOVERNA
Nemmeno una multa in divieto di sosta per chi amministra la città.
La legge vale solo per i cittadini comuni, non per chi dovrebbe dare l’esempio.
LA BONIFICA FANTASMA
La grande questione ambientale, la bonifica, procede nel silenzio più totale.
ARPACAL non informa i cittadini su polveri e inquinamento, nessuna chiarezza sui rischi reali per la salute.
Una coltre di silenzio copre la questione, mentre il territorio continua a pagare il prezzo dell’avvelenamento.
Ora, chi sono i grandi affaristi in ombra che hanno le mani su Crotone e che decisero che Sculco non andava piu bene e ci voleva qualcuno che facesse procedere con i loro affari?
La storia un giorno ce lo dirà.
Crotone oggi è questo: una città senza regole, senza opposizione, senza stampa libera, dove la legalità è solo una parola da pronunciare nei discorsi ufficiali.
Una città che sopravvive tra feste di facciata, asfalti miracolosi e silenzi assordanti.
Una città che meriterebbe di più, ma che continua a subire.