Se bloccano la Flotilla sarà sciopero generale

NOTA STAMPA USB

Dal 22 settembre milioni di lavoratrici e lavoratori si sono fermati, gridando basta al genocidio del popolo palestinese, basta alla complicità del nostro governo, basta a un’economia di guerra che devasta i territori e precarizza le vite.

Da allora la mobilitazione non si è mai fermata. Nei porti di Genova, Livorno, Ravenna, Taranto e Trieste abbiamo bloccato le navi israeliane, impedendo che le nostre mani venissero usate per caricare armi e morte. Abbiamo scelto da che parte stare: con la resistenza, con la giustizia, con la libertà del Popolo Palestinese.

Ora la Global Sumud Flotilla è in mare, sfida i blocchi, porta aiuti e speranza a una popolazione stremata da anni di assedio.

Se verrà fermata o attaccata, se proveranno ancora una volta a zittire la solidarietà internazionale, USB proclamerà lo sciopero generale immediato.

Perché chi tocca la Palestina tocca tutti noi. Perché chi reprime la solidarietà colpisce la libertà di tutti i popoli. Perché ogni porto, ogni fabbrica, ogni piazza deve diventare un fronte di resistenza. Il 4 ottobre, a Roma, costruiremo una piazza enorme, popolare, determinata. Un mare di mani sorreggerà la flotta della libertà. Una piazza per la Palestina, contro la guerra, contro il massacro, per un futuro di giustizia sociale e internazionale. Se bloccano la Flotilla, blocchiamo tutto.

NOTA STAMPA CGIL 

L’Assemblea Generale della Cgil ha ribadito con forza la necessità di fermare il genocidio del popolo palestinese, responsabilità del governo israeliano guidato da Netanyahu. In una nota diffusa al termine della riunione, il sindacato dà mandato alla segreteria di proclamare uno sciopero generale tempestivo in tutte le categorie qualora fossero colpite le imbarcazioni o i materiali della missione umanitaria Global Sumud Flotilla.

 

CONTRO LA CULTURA DELLA GUERRA

 

Il documento approvato dall’assemblea sottolinea la contrarietà alle politiche di riarmo portate avanti dal governo italiano, dall’Unione europea e dalla Nato. Una deriva bellicista che, secondo la Cgil, si pone in aperto contrasto con i valori della convivenza, della democrazia e della pace.

REDISTRIBUIRE RICCHEZZA E DIRITTI

La piattaforma del sindacato rilancia con decisione la necessità di agire contro l’evasione fiscale e di tassare patrimoni, profitti e rendite per sostenere un aumento di salari e pensioni. L’assemblea chiede la cancellazione delle leggi che alimentano la precarietà, investimenti nella sanità e nella non autosufficienza, risorse per l’istruzione pubblica e nuove politiche industriali e abitative orientate alla sostenibilità. Centrale anche il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, con la richiesta di superare il subappalto a cascata e contrastare con decisione il lavoro nero.

 

 

UN AUTUNNO DI MOBILITAZIONI

La Cgil chiama a una partecipazione larga e consapevole alle iniziative già in calendario: la manifestazione nazionale promossa dalle associazioni palestinesi il 4 ottobre a Roma, la Marcia Perugia-Assisi del 12 ottobre, le numerose assemblee nei luoghi di lavoro e i presidi territoriali che verranno programmati nelle prossime settimane. Tutto questo percorso confluirà nella manifestazione nazionale del 25 ottobre a Roma, organizzata insieme a La Via Maestra, dal titolo emblematico: Democrazia al lavoro.