Ilaria Salis: «Non dirò mai chi nel centrodestra mi ha salvata». Immunità approvata per un voto

Su Salis 70 i sospetti franchi tiratori, oltre 90 gli assenti

Salva per un voto. Salva soprattutto per i franchi tiratori. Come era accaduto nella commissione Juri dell’Eurocamera in Plenaria, per il sì all’immunità di Ilaria Salis, è stato decisivo il voto segreto – chiesto appositamente – grazie al quale i franchi tiratori hanno potuto agire in libertà. A contare sono state anche le assenze, che sul voto sull’immunità di Salis sono state diverse, e non è stato un caso. In teoria, a votare contro l’immunità dell’eurodeputata sarebbe dovuti essere in 378. Questa è infatti la somma dei gruppi di Ppe, Patrioti, Conservatori, sovranisti di Esn. Quattro, invece, i gruppi schierati con l’italiana: Socialisti, Renew, Verdi, The Left, per un totale di 312. A loro vanno aggiunti i poco meno di trenta non iscritti, che tuttavia sono in gran parti riconducibili alle destre europee.

I voti contro Salis sono stati 305, quelli a favore 306. A mancare sono stati soprattutto i contrari, ed è ormai convinzione comune, all’Eurocamera, che i franchi tiratori vadano scovati soprattutto nel Ppe. Nelle delegazioni polacca, romena o ungherese, per le quali più che l’immunità dell’italiana contava non destinare un eurodeputato nelle grinfie del loro avversario numero uno, Viktor Orban. Ma anche nella numerosissima delegazioni tedesca potrebbe nascondersi qualche sì per Salis. Un gruppo sostanzioso, insomma, quello dei franchi tiratori, che secondo fonti parlamentari nei calcoli delle ore precedenti al voto, avrebbero permesso all’eurodeputata di salvarsi con almeno venti voti di scarto. Poi, nella mattina, qualcosa deve essere cambiato. Qualche franco tiratore, nel Ppe, ha cambiato idea. Lo scarto si è ridotto a uno. Decisivo in questo senso il peso degli astenuti – 17 – e quello dei non votanti, oltre novanta. Si è trattato di eurodeputati che, appositamente, su Salis hanno fatto scendere il quorum. Sull’eurodeputata i votanti totali sono stati 628. Nella votazione successiva 638, in quella ancora dopo 650.

Salis: non dirò mai chi nel centrodestra mi ha salvata
«La Lega probabilmente non è nemmeno d’accordo con un processo in Italia: vorrebbero vedermi marcire in Ungheria. I veri traditori sono loro, che consegnerebbero una loro concittadina a un regime autoritario. Non si infierisce sul nemico, mai». Lo afferma Ilaria Salis, intervistata dal Corriere.it, commentando le accuse di Salvini «ai traditori del centrodestra». Alla domanda su chi nel centrodestra le avesse assicurato in privato il suo sostegno, ha risposto: «Non faro mai» nessun nome.

Ilaria Salis, ‘questo voto una vittoria per la democrazia’
«Questo voto è una vittoria per la democrazia, lo stato di diritto e l’antifascismo. Questa decisione dimostra che la resistenza funziona. Dimostra che quando rappresentanti eletti, attivisti e cittadini difendono insieme i valori democratici, le forze autoritarie possono essere affrontate e sconfitte». Lo scrive in una nota l’eurodeputata di Avs Ilaria Salis. «La lotta è tutt’altro che finita. Le minacce permangono e continuare a lottare è essenziale. Tutti gli attivisti antifascisti presi di mira per aver sfidato l’autoritarismo e le forze fasciste devono essere difesi», conclude l’eurodeputata. «Questo voto rappresenta una vittoria della libertà, della democrazia e dell’antifascismo», ha ribadito Salis in una brevissima dichiarazione alla stampa, appena uscita dall’aula accolta dall’applauso di alcuni colleghi.

Tajani: Salvini su Salis? Non accettiamo insulti
«Le calunnie noi non le accettiamo, gli insulti non li accettiamo, quindi non c’è nessuno che tradisce, nessuno che fa giochi strani». Lo ha detto Antonio Tajani, vicempremier e ministro degli Esteri, rispondendo a margine di un convegno alla Camera ai cronisti, dopo i dubbi avanzati da Matteo Salvini sul presunto soccorso di Fi alla Salis in Ue. Oggi Forza Italia è la seconda forza del centrodestra, quindi vuol dire che i cittadini credono a quello che diciamo noi», replica.