Il popolo palestinese spera nella pace ma deve rialzarsi da un assedio durissimo, fatto di morti da piangere, bambini che vivono nella paura, case perdute e soprattutto uno stato che ancora non ha un riconoscimento. Per questo la solidarietà e l’attenzione verso quello che accade a Gaza non si fermano e anche a Reggio un segno tangibile di questa vicinanza è stata ieri il corteo silenzioso dedicato all’impegno degli operatori umanitari, dei medici, gli infermieri e gli operatori sanitari.
Organizzata dagli attivisti del coordinamento reggino Pro Palestina Reggino e della community ProPal area metropolitana, la manifestazione ha animato una sfilata di circa 500 persone, che hanno attraversato il corso Garibaldi da piazza De Nava piazza Italia accompagnati soltanto da colpi secchi su una cassa, quasi rintocchi di solennità e monito. Portando in corteo bandiere della Palestina e striscioni, i partecipanti si sono fatti strada nello struscio del sabato pomeriggio sul corso per ricordare il dramma di un popolo e la necessità di non dimenticare il diritto della Palestina all’autodeterminazione.
Tanti i rappresentanti delle associazioni e i sanitari riconoscibili per i camici bianchi. Ospiti graditi Nando Primerano, attivista reggino del centro Cartella appena rientrato dalla missione a bordo della barca Brucaliffo per l’organizzazione Freedom Flotilla Italia; e il rapper Kento, presente nella sua Reggio per presentare il libro “Il nonno, il rapper e altri ribelli” e che si è unito al corteo.
Da uno striscione è stato lanciato l’appello per la liberazione di Vincenzo Fullone, attivista cosentino fermato in seguito all’abbordaggio di una delle navi e ancora detenuto. In serata arriverà la bella notizia dell’espulsione di Vincenzo da Israele, prevista stamattina, per un trasferimento immediato in Giordania, dove rimarrà per un breve periodo insieme agli altri arrestati, prima del rientro definitivo in Italia.

Il corteo Pro Pal si è concluso con interventi, testimonianze e letture di testi in piazza Italia, davanti a palazzo San Giorgio, punto del presidio permanente attivato nelle scorse settimane dal coordinamento. Tra le parole condivise ci sono state quelle della scrittrice palestinese Susan Abulhawa, che ha raccontato l’orrore dell’assedio negli ospedali e la morte di medici e pazienti.
Simone Alecci, del coordinamento reggino Pro Palestina, commenta positivamente l’esito della manifestazione: “La presenza è stata incoraggiante, soprattutto dopo la ratifica dei accordi di pace molto ambigui che potrebbero aver diminuito la partecipazione popolare. Invece Reggio ha risposto bene ed è importante notare l’attenzione di tante persone, nella nostra città, verso la causa palestinese”. Fonte: ReggioToday









