Tre carabinieri sono morti e una decina tra militari e agenti di polizia sono rimasti feriti in un’esplosione che si è verificata in un casolare di Castel D’Azzano (Verona), in via San Martino, nella notte. Le forze di polizia erano intervenute per sgomberare l’abitazione. L’intero casolare, di due piani, dopo lo scoppio è crollato travolgendo i militari e gli agenti. Sul posto erano presenti anche i Vigili del fuoco che sono intervenuti immediatamente, ma per i carabinieri non c’è stato nulla da fare. Una donna e un uomo che si trovavano all’interno dell’edificio sono rimasti feriti: sarebbero stati loro ad innescare l’esplosione. Sono stati fermati dalle forze dell’ordine. (ANSA) Le vittime –“Con immenso dolore ho appreso stamattina della tragica scomparsa di tre Carabinieri, caduti in servizio questa mattina a Castel d’Azzano, travolti da un’esplosione durante un’operazione di sgombero. Desidero rendere onore alla memoria del Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, del Carabiniere Scelto Davide Bernardello e del Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, che hanno sacrificato la propria vita compiendo fino all’ultimo il loro dovere al servizio del Paese. In questo momento di profonda tristezza, a nome mio personale, come Ministro della Difesa, come padre e come cittadino, e a nome di ogni donna e uomo della Difesa, esprimo il più sincero e commosso cordoglio alle famiglie delle vittime, ai loro cari e a tutta l’Arma dei Carabinieri”, ha detto il Ministro della Difesa, Guido Crosetto. I carabinieri morti prestavano servizio due a Padova e uno a Mestre.
La dinamica
Il ministro Piantedosi ha commentato: “Bilancio drammatico, ipotesi gas all’origine” dell’esplosione. Il vicesindaco di Castel D’Azzano ha dichiarato che gli occupanti “non volevano lasciare la casa” e che il sottotetto dell’abitazione era “saturo di gas”. “L’operazione era pianificata perché le forze speciali arrivavano da fuori provincia e quindi era già programmato anche con le ambulanze, perché si sapeva che potevano esserci dei feriti, ma mai si immaginava che avessero progettato un’esplosione del genere che è stata sentita nel raggio di 5 chilometri”, ha dichiarato Antonello Panuccio, vicesindaco di Castel d’Azzano.
L’esplosione è stata innescata all’apertura della porta d’ingresso e ha investito le forze dell’ordine e i vigili del fuoco che stavano facendo irruzione. Lo sgombero era stato programmato da giorni dopo vari tentativi di convincere i tre fratelli a lasciare il fondo: gli occupanti più volte avevano minacciato di farsi saltare in aria. Così sono stati fatti arrivare sul posto carabinieri dei Reparti speciali e agenti dell’Uopi, specializzati in azione antiterrorismo considerato il pericolo dell’intervento. Nonostante l’intervento immediato dei Vigili del fuoco per i carabinieri non c’è stato nulla da fare. Sarebbe stata una donna a innescare l’esplosione secondo le prime ricostruzioni. Lei e un fratello, entrambi di età intorno a 60 anni, hanno riportato ustioni e sono stati trasportati in ospedale per le cure mediche. Entrambi sono stati fermati, mentre un terzo familiare è tutt’ora ricercato nella zona. La casa è completamente distrutta e è avvolta dalle fiamme. Numerosi i mezzi del Servizio di urgenza e emergenza medica in azione. Uno dei carabinieri morti è stato estratto dalle macerie all’alba.









