Viaggio senza “anestesia” dentro il mondo del 118 di Cosenza, ritornato di prepotenza alla ribalta delle cronache dopo la tragicomica denuncia del sindaco “telecomandato” di Cosenza…Un viaggio tra imboscati, santi in paradiso, concorsi truccati e postazioni lasciate scoperte, mentre la gente muore aspettando i soccorsi. Un’inchiesta divisa in 4 parti.
Nella seconda siamo entrati nella hit parade degli idonei; nella terza abbiamo smascherato il “club privato” della Sala Operativa, dove il fresco dell’aria condizionata e i turni extra valgono più della vita dei cittadini. E nella quarta – quello di oggi – siamo al “bonus”. Cioè quel personaggio con il quale e senza il quale si rimane tali e quali…
PUNTATA 4
“LARATTA SHOW — Dalla Sala Operativa al Red Carpet del 118 Cosentino” (Ovvero: come trasformare un servizio d’emergenza in una passerella di moda e clientelismo)
Cosenza, terra dove l’emergenza è un concetto relativo: l’unica cosa che corre più veloce dell’ambulanza è la carriera di chi non guida l’ambulanza. E in questo scenario da reality show sanitario spunta lui: Marco Laratta, l’uomo che riesce a far piovere e schiarire dentro la sala operativa del 118 Cosentino — tutto senza bagnarsi mai.
Se Sergio Fra TAC Coscarella è il braccio armato di Riccardo Borselli nella sala operativa del 118 Cosentino e di tutta l’area nord per quanto riguarda l’area amministrativa, Marco Laratta lo è per quanto riguarda l’aspetto più gestionale. A lui è affidata infatti la gestione del personale infermieristico e degli autisti delle ambulanze… non è la prima volta che noi di IACCHITE’ ne parliamo.
Laratta è, per dirla alla cosentina, “’u retturi” del sistema: quello che non cambia mai, che manovra col sorriso, e che riesce a far credere a tutti di essere il benefattore della patria… mentre distribuisce favori come fossero punti fragola dell’Esselunga.
La sua gestione, raccontano dentro la Sala Operativa, è un misto tra “Grey’s Anatomy” e “Uomini e Donne”. La divisa? Un optional. Il codice d’abbigliamento? “Vestiti come vuoi, basta che brilli”. Ogni cambio turno sembra una sfilata di moda 118 Collection: chi in jeans, chi in tacco 12 o 15, chi con la divisa reinterpretata in chiave “Jessica Rabbit in emergenza”. D’altronde, per Laratta il soccorso non è una missione, è un evento di gala.
Il Re delle Delibere Farlocche
Curriculum lungo quanto la Salerno-Reggio Calabria. “I Tituli su tituli” — dicono — ma nessuno lo ha mai visto studiare. Forse li ha vinti con i punti del supermercato o in qualche riffa aziendale. Del resto, in Calabria c’è chi compra casa al mare, e chi compra… un master. Il suo nome spunta in ogni delibera “a sorpresa”, in ogni incarico “temporaneo ma eterno”, in ogni promozione “alla cieca” (e non solo metaforicamente). C’è chi dice che persino i concorsi pubblici lo temano: quando arriva lui, il bando fa le valigie e scappa.
L’uomo che sapeva dirigere (ma non si sa cosa)
In teoria gestisce il personale infermieristico e gli autisti. Due mondi completamente diversi. Ma a lui, che importa? È come affidare la cucina e la torre di controllo aeroportuale alla stessa persona: l’importante è che gli portino il caffè. Nel frattempo, lui fa qualche turno “per far vedere” — un po’ come chi posta la foto in palestra e poi va a ingozzarsi dalla nonna.
Il “Re Mida” del 118
Generoso, affabile, sempre pronto al sorriso. Ma solo con i “suoi”. Gli altri? Possono aspettare il turno… come le ambulanze ferme davanti al Pronto Soccorso. Intorno a lui una piccola corte: c’è chi gli scrive le tesine, chi gli fa i turni di centrale e degli autisti, i lecchini che scrivono gli elogi, e chi — pur di restare nella sua orbita — farebbe la guardia persino al distributore del caffè.
“Missione Elisoccorso”
E per chi pensa che sia tutto qui… calma. Il meglio deve ancora venire. Perché l’ultimo concorso per l’elisoccorso — quello sì, è stato un capolavoro di volo acrobatico burocratico. Ma quella, come direbbe il narratore di una telenovela di serie B, “è un’altra puntata”.
Ma come c’è arrivato?
Qui siamo in pieno “Fantozzi in corsia”, ma senza risate registrate. Se non fosse tutto tragicamente vero, ci troveremmo davanti al copione perfetto per una commedia anni ’70, con tanto di musichetta di sottofondo e Lino Banfi attore protagonista. Qui il caos non è più un incidente: è una scelta di regia. Delibere che si scrivono da sole, si annullano con date future, si contraddicono a vicenda come studenti svogliati durante un’interrogazione. Il tutto con un solo filo conduttore: premiare i soliti noti, facenti parte della “cricca”, a prescindere da merito, concorso o logica.
Scena 1: Le promozioni dell’aria fritta.
12 dicembre 2023. Parte la Delibera 2685: si annunciano i nuovi coordinatori delle Sale Operative 118. Applausi per Schirripa (Sud), Pilo (EliSoccorso) e Laratta (Nord). Tutto bello, tutto liscio. Sembrerebbe.
Scena 2: Il tempo in Calabria è un optional.
5 dicembre 2024 (sì, quasi un anno dopo la scena 1 — benvenuti nella macchina del tempo calabrese): Delibera 2632, che crea la figura del “Referente Clinico” e riscrive i ruoli. Tale delibera contiene la seguente affermazione: «CHE è necessario individuare, in via temporanea, referenti medici ed infermieristici locali, al fine di garantire il governo del personale e delle risorse per assicurare uno stabile assetto organizzativo nel sistema dell’emergenza-urgenza extraospedaliera regionale».
Continua con: «CHE per lo svolgimento delle attività assegnate non è previsto alcun riconoscimento economico e giuridico oltre a quello in godimento».
Una delibera che di fatto “sfrutta” i lavoratori, affidando responsabilità che non competono loro, senza manco remunerarli per la loro opera aggiuntiva. Anche se… la remunerazione c’è, ma non si vede.
Risultato? Laratta non è più coordinatore, ma “referente”. In pratica, una retrocessione a sua insaputa (o quasi) ma più conveniente… perché pagata diversamente… , come nei peggiori reality show.
Scena 3: Colpo di spugna alla Totò.
27 gennaio 2025. Con la Delibera 136 si cancella la precedente. Un bel “CTRL+Z” sulla 2632. Ma attenzione: Laratta nel frattempo continua beatamente a coordinare, tra una revoca mai scritta e una nomina mai confermata. Più che un incarico, sembra un ruolo spirituale.
Scena 4: La centrale fantasma.
La storica Centrale Operativa 118 di Cosenza? Svanita nel nulla, come certe promesse elettorali. Al suo posto, due nuove Sale Operative — Sud e Nord — che somigliano più a call center smarriti nel vuoto cosmico dell’organizzazione.
Scena 5: Nomine alla calabrese.
Nel 2022, Laratta viene nominato Coordinatore F.F. (facente funzione, ma pare più “facente favore”), senza concorso, senza avviso, senza nemmeno un pizzico di vergogna. Il tutto, ignorando un protocollo firmato nel 2020 che vietava esplicitamente incarichi provvisori. Carta canta? Sì, ma qui canta solo se gli conviene.
Finale: La danza delle poltrone
Oggi nessuno dei coordinatori è passato da selezione, concorso o almeno un bando finto per salvare le apparenze. Tutto avviene per magia, con nomi che spuntano come funghi, sempre e solo in orbita del Direttore Borselli e del suo vice Fra TAC Coscarella.
Altro che riorganizzazione: sembra una rimpatriata tra compari di partito, con qualche giro di valzer tra promozioni e incarichi “alla calabrese”.
Altro che emergenza sanitaria: qui l’unica emergenza è fermarsi prima che la satira diventi cronaca giudiziaria.
4 – (fine)












