Cosenza. Basta morti per malasanità, la città rialza la testa. Venerdì 24 presidio al Tribunale per Salvatore

COSENZA – La pioggia sta battendo ininterrottamente da stamattina, eppure più di 50 persone hanno deciso lo stesso di scendere in piazza e riprendere parola, dire basta alla malasanità. Quella di oggi è una giornata significativa, perché è la dimostrazione che in una città come Cosenza anche in condizioni avverse la gente è disposta a metterci la faccia e ad impegnarsi per provare a cambiare le cose.

Nell’era dei social e dell’astensione e della delega in bianco, non è scontato. Si deve ripartire da questi presidi. Si deve ripartire dalle piazze , che hanno la forza di gridare la rabbia, di rompere l’isolamento e di non farci sentire soli.
Perché fra quelle persone ci sono storie di malasanità, c’è il peso di avere a carico un malato, c’è la paura di affrontare una malattia o semplicemente la speranza per un futuro sanitario diverso per questa regione.

I grandi assenti sono invece le istituzioni locali, che oltre ai proclami, agli appelli e agli scambi epistolari con i vertici di Aziende Ospedaliere e Asp dovrebbero recuperare il contatto con i cittadini ed essere al loro fianco.
Cosenza ormai è ridotta a periferia, svuotata di ogni funzione, scippata continuamente di enti, finanziamenti e progetti.
Una città destinata a morire, che non ha ancora compreso che o si unisce per diventare forza comune oppure è destinata a perire di emigrazione, disoccupazione, malasanità e abbandono.
Rialziamo la testa.
La mobilitazione proseguirà venerdì prossimo 24 ottobre sotto il Tribunale, per chiedere verità per Salvatore Iaccino, basta morti per malasanità e basta finanziamenti e complicità con le strutture private che hanno generato morte, sofferenza e disperazione.