Cosenza, Franz si crede furbo ma non ha capito che l’hanno (già) fatto fuori

Qualcuno pensa che ad agitare i sonni del sindaco e della maggioranza di Palazzo dei Bruzi sia lo scippo dell’ospedale. Non è così. Davvero. In queste frenetiche ore, il pensiero va al divorzio (all’italiana) tra Franz Caruso e Tic Tac alias Giggino Incarnato e agli strascichi che seguiranno. Ma perché mai Franz ha voluto cacciare dal tempio il fido Incarnato? Semplice.

Quest’ultimo anno di consiliatura, Franz lo vuole puntellare facendo capire alla città che lui con l’asse Incarnato – Nicola Adamo – Enza Bruno Bossio non c’entra nulla. Vuole far capire che gli affarucci affidati al saggio Luigi Zinno (prima plenipotenziario di Giacomo Mancini, poi di Mario Oliverio e infine di Nicola Adamo) non sono più nel suo programma di governo. E perché mai questa scelta così radicale e apparentemente “ingrata”? Presto detto: la città si è stancata dei vecchi maneggioni della Cosenza di un tempo. Adesso preferisce i traffici degli Occhiuto Brothers, di Marco a ‘mbroglia, di Potestio prendo tutto io, o al limite del bancarottiere Piercarlo Chiappetta miracolato delle regionali. Basta con Katya Gentile che non va oltre 2900 voti. Basta con Enza che a Cosenza le prende di santa ragione.

Basta con Guccione-Ciuccione la cui presenza o meglio assenza è assolutamente impalpabile. Adesso ci sono giovani rampanti, consiglieri e assessori che possono garantire sonni tranquilli a Franz Cappuccio ricamato. Lui pensa ai prossimi 5 anni. Gli avversari come Mancini junior o Pietro Manna, il candidato in pectore del centrodestra, non gli fanno paura. Il primo perché a Cosenza non ha mai fatto “lippo”, il secondo perché espressione di Orsomarcio che anche stavolta ha preso più schiaffi lui da Robertino che tutta l’opposizione interna del centrodestra. E allora? Allora Franz mette alla porta i maneggioni, si rifà una verginità e si gode questi ultimi scampoli di consiliatura. Peccato che non abbia capito che il candidato del centrosinistra nel 2027 non sarà lui. Ma ci raccomandiamo con voi: non diteglielo…