Calabria, la sanità tocca il fondo: ora non possiamo neanche farci curare al Nord

OGNUNO SI CURI NELLA REGIONE SUA

di Pino Tassi

Cornuti e mazziati. Questa è la fine di noi calabresi. In Calabria abbiamo la sanità che abbiamo, nonostante professionisti e personale infermieristico di buon livello, per colpa di chi ci governa oggi, ieri e domani. Per rimediare a tutto questo molti sono costretti ad andare al centro-nord per curarsi. Si sa che la Regione paga oltre 300 milioni di euro alle altre regioni. Questo fino ad oggi. Adesso il presidente De Pascale dell’Emilia Romagna ha proposto di alzare un muro, lui è del Pd, e a curarsi in Emilia si può andare solo per interventi complessi. Tutto ciò perché per gli interventi semplici è vero che la Regione Calabria paga, ma la regione ospitante ci perde ugualmente un sacco di soldi.
Afferma De Pascale: “Non è sostenibile per noi e per il Sud e non è neanche giusta, Il fenomeno è in crescita, in fortissima crescita e va fermato”. E ancora:” Non riusciamo più a soddisfare i nostri cittadini, in questi anni abbiamo avuto una crescita enorme della domanda di prestazioni sanitarie anche di bassa complessità e questo sta mettendo in difficoltà il nostro sistema”. Sulla stessa linea sono I presidenti delle altre regioni del Nord. Attilio Fontana, leghista, presidente della Lombardia, afferma:”La pressione dei pazienti che arrivano da fuori regione sugli ospedali lombardi è un problema, in Emilia-Romagna è di molto inferiore al nostro”.

Quindi noi calabresi dobbiamo rassegnarci e possiamo scegliere o di curarci qui con i tempi e i modi della sanità calabrese che ripeto ha grandi eccellenze oppure non curarsi per niente. C è un’alternativa: farsi venire un accidente complesso così accontentiamo De Pascale, Fontana e gli altri presidenti del nord. In pratica noi calabresi non siamo buoni a nulla. Però grazie a Roberto Occhiuto a dicembre usciremo dal commissariamento, e da gennaio non potremo nemmeno scegliere dove curarci. Vivremo di propaganda in attesa dei nuovi ospedali. L’autonomia avanza e saranno cazzi acidi per tutti noi. Ma il Pd non era contrario ai muri e all’autonomia differenziata?