Cosenza, siamo alla follia. Il Pronto soccorso “chiude” ai codici minori per sovraffollamento. E i pazienti vengono portati in giro per la provincia… in ambulanza

Il famigerato Pronto soccorso di Cosenza “chiude” ufficialmente ai codici minori ovvero quelli gialli e azzurri. E chi viene classificato con questi codici e prova ad entrare nel “lazzaretto” viene accompagnato… in un’ambulanza (ammesso che siano libere e funzionanti) e portato in qualche altro Pronto soccorso della provincia o addirittura fuori provincia. Con la speranza che non tiri le cuoia nel corso del tragitto. Questa è l’ultima frontiera del Pronto soccorso, una genialata partorita dallo “scienziato” di turno ovvero il rampante “professoricchio” Andrea Bruni, pupillo di Occhiuto, primario di Terapia intensiva all’Annunziata e adesso anche capo del Dipartimento Emergenza/Urgenza e quindi pure del Pronto soccorso.

La notizia ci è arrivata leggendo questa nota dell’Azienda Ospedaliera nella quale si giustifica la decisione di mandare via una signora in codice minore causa “sovraffollamento”. Sì, avete letto bene: sovraffollamento, in inglese overcrowdong…

Ricapitolando: i codici azzurri e gialli non entrano più nel Pronto soccorso ma vengono trasferiti con ambulanze in altri ospedali della provincia o addirittura fuori provincia come è successo alla signora di cui sopra, con il rischio che il paziente può morire in ambulanza.
Questo è un sistema balordo oltre che malato: il Pronto soccorso di Cosenza chiude ai codici minori e chi “osa” andare al Pronto soccorso viene portato in giro come se in questa sanità disgraziata che abbiamo ci fosse tempo per girare in cerca di un Pronto soccorso… non affollato.

Per una migliore comprensione di questa “genialata” andiamo a leggere cosa si intende per sovraffollamento, codice giallo e codice azzurro.

Il sovraffollamento dei Pronto soccorso (overcrowding in inglese) è una condizione in cui la domanda di assistenza medica supera le risorse disponibili, sia fisiche che umane, causando lunghi tempi di attesa per i pazienti. Questo fenomeno ha conseguenze negative per i pazienti (peggiori outcome, minore soddisfazione), il personale sanitario (stress, burnout, rischio di violenza) e il sistema sanitario nel suo complesso (maggiore durata delle degenze e dei tempi di attesa). Tra le cause principali ci sono la carenza di posti letto ospedalieri, l’aumento della popolazione anziana e gli accessi inappropriati.

Il codice giallo al Pronto soccorso indica un’urgenza media con un potenziale rischio che la condizione possa peggiorare rapidamente se non trattata. I pazienti con codice giallo hanno segni o sintomi allarmanti che richiedono una visita prioritaria, ma non immediata come per il codice rosso. Esempi includono fratture esposte, ferite profonde e dolore intenso non cardiaco….

Il codice azzurro nel Pronto soccorso rappresenta un’urgenza differibile, per pazienti in condizioni stabili che però necessitano di prestazioni diagnostiche o visite complesse, ma senza un rischio immediato per la vita. L’ingresso in sala visita dovrebbe avvenire entro 60 minuti o con una rivalutazione entro 40 minuti, a seconda dei protocolli e del sovraffollamento ospedaliero… Diciamocelo francamente: se possiamo evitiamo a tutti i costi di varcare la soglia del Pronto soccorso di Cosenza. Intelligenti pauca.