Non è certo la prima volta che ci occupiamo su queste pagine del prode e per certi versi immarcescibile Mimmo Bevacqua alias Chiù Chiù da Longobucco. Niente di personale, per carità, ma ripercorrere la “carriera” del soggetto e aggiornarla con le sue ultime “prodezze” è una sorta di dovere al quale non possiamo sottrarci.
Ora, senza stare qui a soffermarci più di tanto sul significato del nomignolo (Chiù Chiù nel nostro dialetto equivale al nulla mischiato col niente), vale la pena invece di riflettere sui tradimenti e sulle clamorose bugie che hanno contrassegnato il suo percorso, che in questi ultimi mesi è stato clamorosamente aggiornato.
In questa sede tuttavia forse è il caso di ricordare e di chiarire che a sua storia di traditore o bugiardo comincia quando ancora ragazzino rappresentava i giovani democristiani della provincia di Cosenza. Con lui c’era il suo amico e compare di sempre Robertino Occhiuto, non ancora parassita ma sulla buona strada per diventarlo. Bevacqua o Chiù Chiù che dir si voglia, contestò aspramente il leader indiscusso della Dc calabrese Riccardo Misasi. Peccato, però, che qualche tempo prima era andato a piangere da lui per avere un posticino di lavoro “raccomandato”, circostanza che non sfuggì certo allo statista e ai suoi collaboratori che non solo glielo ricordarono, ma glielo levarono in maniera a dir poco sacrosanta. Pensate un po’ che faccia tosta già da… ragazzino!
Facendo un salto in avanti, come si fa a non ricordare cosa accadde alle primarie del Pd del 2013 quando si trattava di lanciare un candidato per le Politiche? In ballo c’erano Franco Laratta ed Enza Bruno Bossio. Chiù Chiù a quel tempo era già sotto la protezione di Mario Oliverio che lo nominò per ben due volte suo vicepresidente alla Provincia di Cosenza ed in un battibaleno abbandonò il “povero” Laratta, ex democristiano come lui, per sostenere Enza Bruno Bossio. Un tradimento “capolavoro”, non c’è che dire…
Nel frattempo il prode Bevacqua si lega a Franceschini, suo mentore a livello nazionale in quegli anni ma nelle primarie che si svolsero per la segreteria del Pd nel 2014 con candidati Bersani e Franceschini tradì anche il suo “amico” di Ferrara per sostenere Bersani su ordine del “solito” Mario Oliverio che ancora lo teneva saldo nel ruolo di vicepresidente alla Provincia.
Voi penserete che in tutto questo can can di bugie e tradimenti Bevacqua abbia almeno salvato “Palla Palla” e invece vi sbagliate perché qualche mese dopo, quando si trattava di indicare il candidato alla Regione Calabria per il centrosinistra, Chiù Chiù si era clamorosamente schierato con Pippo Callipo ma stavolta perse la partita e quando Oliverio vinse a mani basse sulla Ferro, restò con le pive nel sacco e per non farsi tagliare fuori era andato a piangere da Franceschini, che lo perdonò e lo riaccolse nel suo clan.
Questa volta il sodalizio con l’ex ministro alla Cultura dura un po’ di più ma il traditore alla fine mostra sempre la sua natura e così quando Franceschini si batte per far eleggere Elly Sclein alla segreteria del Pd, lui, Chiù Chiù, come al solito, sceglie il cavallo perdente ovvero Boccaccini e stavolta Franceschini non lo perdona più e lo manda dove si merita.
Per completare la saga dei tradimenti del nostro Mimmo Bevacqua da Longobucco raccontiamo quanto successo nello scorso mese di ottobre alle Regionali. Il tradimento più eclatante lo ha fatto al suo collega Franco Iacucci, con il quale ha viaggiato a braccetto per anni. Dopo 4 anni di opposizioni con Iacucci, dopo aver riconosciuto in più interventi la serietà e la trasparenza dello stesso Iacucci nei suoi confronti ed aver assicurato allo stesso, dopo la sua esclusione nella lista dei candidati, di sostenerlo, ecco che arriva la fatal donzella Rosellina Madeo, che abbaglia gli occhi di Chiù Chiù e lo porta di nuovo sulla solita strada del tradimento: tutte le preferenze le gira a lei e molla Iacucci con i risultati che tutti sappiamo: la donzella eletta e Iacucci… ara casa. Incredibile ma vero!
Forse non è neanche il caso di “scomodare” Giuda, che almeno alla fine si era pentito del suo tradimento a Gesù Cristo, al contrario del Nostro, che non solo non si è pentito ma sogna a questo punto della sua squallida carriera il colpaccio dei colpacci ovvero una candidatura alle Politiche. Beh, noi siamo sicuri che la candidatura la spunterà davvero, vista e considerata la deriva che ha preso il Pd, ma Bevacqua sappia che noi faremo di tutto per fargli fare la stessa “fine politica” di Iacucci e quando ci mettiamo in testa una cosa la portiamo sempre a termine.









